Wearable Tech Awards 2021, vince Apple ma non solo

Wearable Tech Awards 2021, vince Apple ma non solo






Assegnati dalla testata inglese Wearable i Wearable Tech Awards del 2021. Apple Watch in vetta, ma anche tanta Fitbit novità interessanti

Anche il mondo wearable ha i propri riconoscimenti annuali. Se non proprio dei premi Oscar di settore, certamente una panoramica autorevole sulle novità e sul settore in generale proposta da Wearable. Facile immaginare, la rassegna dei Wearable Tech Awards è guidata da Apple.

D’altra parte, ampiamente l’azienda capofila, sia per il ruolo di pioniere, ma soprattutto per le cifre tutte favorevoli a Watch, AirPods e in parte anche a AirTag.

Wearable dell’anno e Smartwatch dell’anno – Apple Watch Serie 7

L’unico dubbio solitamente è quale versione di Watch si aggiudica il premio di Wearable dell’anno, e di conseguenza anche il titolo di Smartwatch dell’anno. Se nel 2020 era stata premiata la versione Watch SE, quest’anno pochi dubbi nel passare la mano a Watch 7, a giudizio della testata inglese, portatore di maggiore innovazione.

 In particolare, apprezzati i ritocchi al design, cosa rara in casa Apple, la praticità nel supporto ai pagamenti ma soprattutto quello al benessere fisico. A segnare la differenza inoltre, la scelta sempre più ampia di applicazioni disponibili nello store.

Novità dell’anno – Samsung Galaxy Watch 4

Tra le novità dell’anno invece, la rivincita Samsung con il Galaxy Watch 4. Non solo per la sfida Wear OS 3.0, quanto per il potenziale pronto a scaturire da questa collaborazione più stretta. Se non molto diverso dai processori sotto il profilo estetico, certamente un passaggio importante sul fronte della modalità d’uso. Anche in questo caso, con un grande potenziale per la disponibilità di applicazioni.

Fitness tracker dell’anno – Fitbit Luxe

Nonostante una presenza leggermente ridotta rispetto agli anni passati, negli Wearable Tech Awards c’è spazio anche per Fitbit. Per certi versi, in misura anche maggiore rispetto ai rivali. L’azienda di proprietà Google si aggiudica infatti due riconoscimenti.

 Il primo è per il Fitness tracker dell’anno, attribuito a Fitbit Luxe. Versione molto attenta a design e materiali soprattutto in ottica femminile, segna un campo di esplorazione sostanzialmente nuovo per il marchio, con la garanzia di poter comunque contare su funzioni affidabili e popolari.

Health Tech dell’anno – Fitbit Charge 5

Dove si parla di salute invece, protagonista diventa Charge 5, sempre di casa Fitbit. Arrivato da poco sul mercato, propone a tutti gli effetti un importante cambio di visione nel settore tracker, portando su dispositivi dal display più piccolo funzioni in precedenza esclusiva degli smartwatch. I risultati sul campo restano sempre da verificare, una recensione completa in questi casi è sempre la via migliore, ma Wearable non esita a dargli fiducia.

Smartwatch economico dell’anno – Amazfit Bip U Pro

Buona parte delle decisioni degli utenti si affida sempre al prezzo. Un campo dove i Wearable Tech Awards premiano Amazfit Bip U Pro. Tra gli smartwch più a buon mercato, considerato il più completo e il più affidabile. Disponibile a una cifra intorno ai 70 euro, completo di GPS e interfaccia vocale.

Tracker economico dell’anno – Huawei Band 6

Considerando la strategia Amazfit, una scelta per certi versi prevedibile. Quantomeno, più della selezione per il tracker economico dell’anno, dove anche Huawei riesce a ritagliarsi un posto con Band 6. Decisiva in questo caso, soprattutto la qualità del display, aspetto non sempre considerato a dovere nei tracker, e ancora meno nelle versioni economiche.

Sportwatch dell’anno – Garmin Enduro

Come dovrebbe essere facile intuire, quando si parla di sport ritorna alla ribalta Gamin. Lo Sportwatch dell’anno è infatti il modello Enduro. Forse tra i meno noti del marchio, certamente apprezzato da chi va alla ricerca di uno strumento affidabile e completo sotto ogni profilo, soprattutto nelle condizioni più delicate. Fino a oggi, requisiti difficili da conciliare con l’autonomia della batteria; aspetto cruciale sul quale Garmin ha alzato l’asticella.

Auricolari dell’anno – Amazfit Powerbuds Pro

Wearable però, non significa solo dispositivi da polso. Buona parte del mercato, almeno nei numeri di vendita è legato agli auricolari. Un settore dove a sorpresa non compare Apple. Il Wearable Tech Awards per gli hearable va infatti ad Amazfit Powerbuds Pro.

Una scelta certo non facile in un campo dove le novità sono all’ordine del giorno. Dove però Amazfit ha saputo fonrire preziose indicazioni per l’evoluzione, a partire dal riconoscimento automatico della corsa e relativa registrazione, oltre a un interessante supporto per una postura corretta. In più, pronti a entrare in concorrenza con smartwatch e tracker sul rilevamento dei parametri.

Novità dell’anno – MyZone MZ-Switch

Per trovare la vera novità dell’anno però, bisogna andare alla ricerca di un nome al momento ancora poco noto, soprattutto in Italia. La tecnologia MZone tuttavia, promette bene.

Il MZ-Switch propone infatti un approccio diverso al problema della posizione dei sensori per l’affidabilità delle letture. La praticità del monitoraggio al polso si scontra infatti con un calo di precisione, ancora inferiore alla classica fascia da torace.

In questo caso, non c’è obbligo di scelta. MZ-Switch infatti, ha sensori liberamente utilizzabili sia al polso sia sul petto, a  seconda delle necessità o semplicemente delle preferenze.

Abbigliamento smart dell’anno – Under Armour Flow Velociti Wind

Guardando al futuro, dove wearable sarà sempre più sinonimo di soluzioni variegate per tipologia e applicazione, i Wearable Tech Awards guardano anche al settore dell’abbigliamento. In particolare, quest’anno si parla di scarpe con le Under Armour Flow Velociti Wind.

Dietro l’apparenza di comuni calzature sportive, si nasconde infatti un cuore di tecnologia. Certamente, ancora tutto da scoprire da parte degli utenti e da valorizzare, ma dal grande indiscusso potenziale.

I sensori all’interno della suola eseguono rilevamenti molto precisi sulla corsa. Dati preziosi in fase di analisi durante l’attività ma soprattutto a posteriori per migliorare prestazioni e ridurre il rischio infortuni.


Pubblicato il 15/12/2021

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