Le grandi ambizioni di TicWatch Pro 5 Enduro sono giustificate

Le grandi ambizioni di TicWatch Pro 5 Enduro sono giustificate

Smartwatch di grandi dimensioni pensato per l’outdoor, TicWatch Pro 5 Enduro mentiene le promesse, con solo qualche difetto di gioventù

La sfida nel mondo outdoor è tra le più impegnative per uno smartwatch. Una combinazione di affidabilità, funzionalità e precisione con pochi compromessi, dove non a caso in pochi finora si sono cimentati. Da qualche tempo però, con un pretendente in più, l’ambizioso Mobvoi TicWatch Pro 5 Enduro.

Una sfida ben studiata. Prima con una versione base, utile anche a valutare la risposta del mercato, oltre ad eventuali aggiustamenti, per arrivare quindi a competere direttamente con gli attuali protagonisti del mercato. Garmin e Suunto prima di tutto, ma anche una Polar capace di difendere nicchie di mercato non trascurabili.

Proprio questo potrebbe essere il primo obiettivo di TicWatch Pro 5 Enduro. Sicuramente, non impossibile da raggiungere, grazie a una configurazione e a funzionalità interessanti. D’altra parte, la consapevolezza di un primo passo, con alcuni aggiustamenti da mettere in cantiere.

Grande, come le ambizioni

Certamente ben riuscito il primo approccio. Dalla confezione alla configurazioni inziale, praticamente tutto fila liscio. A scalfire solo in parte l’immagine Mobvoi, qualche traduzione un po’ troppo approssimativa, segnale di un’attenzione ai dettagli ancora da perfezionare.

Ben più concreto però, l’impatto con lo smartwatch. Anche perché le dimensioni sono di quelle importanti. Il diametro da 1,43” del display si traduce in una cassa di conseguenza grande e non alla portata di chi ama la praticità estrema. Perfettamente adatto però, a chi apprezza accessori utili a farsi notare.

In ogni caso, misure sfruttate al meglio. Il perimetro inutilizzato del quadrante è infatti minimo, impreziosito da un sottile rilevo, utile anche a proteggere lo schermo, compito al quale peraltro ci pensa già un vetro in zaffiro. Il design è completato da due pulsanti sulla destra. Quello centrale vistoso quanto basta, impreziosito da una discreta nota di colore, e quello superiore, perfettamente integrato nelle linee della cassa.

Qualità AMOLED da gestire

Un insieme sicuramente equilibrato e gradevole, dove la questione su dimensioni, e peso di 44,7 grammi, rientrano nei gusti personali. Diverso invece il discorso relativo al display AMOLED, sul quale ci sono pochi dubbi. La qualità è sicuramente eccellente, con grafica molto ben definita, e quindi leggibile anche in condizioni di luce intensa. Con in più la possibilità di scegliere tra un buon numero di quadranti, anche se non altissimo e variegato come altri per smartwatch.

In questo caso però, TicWatch Pro 5 Enduro paga pegno sull’autonomia. Se si aggiunge anche l’idea sicuramente piacevole di una sorta di modalità sempre acceso a basso consumo, con la schermata in leggero contrasto nero sullo sfondo grigio scuro, il consumo mette sicuramente a prova un’autonomia comunque nella media di almeno quattro giorni. Pronti a salire rapidamente trovando il miglior compromesso personale tra le numerose opzioni di ottimizzazione.

Snapdragon e sensori, insieme per dare il meglio

Sono però anche altri gli aspetti sui quali uno sportwatch, o uno smartwatch outdoor deve saper fare la differenza. A partire dalle prestazioni, intese soprattutto come sensori, funzioni per il tracciamento delle attività e relative analisi.

Nel complesso, esame superato con buoni voti. Al momento, ancora non ottimi, ma sicuramente il punto di partenza è incoraggiante. Prima di tutto per la qualità dei dati raccolti. Sottolineando sempre l’ambito puramente indicativo quando si parla di smartwatch non espressamente per uso medicale, una situazione dove la piattaforma Snapdragon W5+ Gen 1 riesce a esprimere il meglio di sé.

A partire dalla frequenza cardiaca, in linea i valori rilevati da altri smartwatch altrettanto ambiziosi, ma un po’ più reattiva nei cambi di ritmo. Resta sempre un’affidabilità decrescente all’aumentare dell’intensità nello sforzo fisico. Apprezzabile senza dubbi, la possibilità di cambiare colore al variare del livello, richiamando l’attenzione in caso di avvicinamento al valore di soglia.

Meno scontata invece, la stima del livello di ossigeno nel sangue. In questo caso, TicWatch Pro 5 Enduro è tra i pochi a proporre una lettura istantanea, non legata cioè all’analisi del sonno, naturalmente comunque possibile.

Un argomento dove si ripresenta la questione dimensioni. Indossare lo smartwatch anche di notte è sicuramente utile per chi vuole ottenere analisi dettagliate e sfruttare al meglio il potenziale. Da qui a pensare di riuscire ad abituarsi, il discorso è sicuramente diverso. Ancora una volta comunque, questione di scelte personali.

Per i più impazienti, c’è comunque l’originale funzione dedicata One-tap mesaurement. Al solo prezzo di una pausa poco più lunga di un minuto circa, lo smartwatch effettua cinque rilevamenti. A frequenza cardiaca e saturazione, si aggiungono infatti una sempre utile frequenza respiratoria e una misurazione della pressione nel sangue. Il tutto a ricavare uno stato di salute complessivo del sistema cardiaco.

Argomenti questi ultimi due non a caso non pubblicizzati più del necessario. Sia per la delicatezza dei rilevamenti in termini di salute sia per un livello di precisione tutto fa verificare.Fino a oggi infatti, nessun produttore di smartwatch consumer ha ancora dichiarato di apertamente di saper misurare la pressione del sangue con la dovuta precsione senza accessori esterni.

Pensato per lo sport, pronto all’avventura

Sono comunque dati utili a ricavare un quadro complessivo, utile soprattutto quando abbinate alla registrazione di un’attività fisica. Dove per prima cosa, emerge una situazione per certi versi paradossale della gara a chi permette di scegliere tra il maggior numero di discipline. Questo porta TicWatch Pro 5 Enduro a poter registrare fino al singolo movimento, raramente della durata di più di pochi minuti e in genere inseriti in un programma completo, per esempio di stretching, o di  rafforzamento.

Tutto questo però, non toglie nulla al vero scopo di uno sportwatch. Quando si decide di fare sul serio, a piedi, in bicicletta, in montagna o sott’acqua, emerge tutto il valore di uno strumento completo e affidabili. Quando attivo, il GPS si rivela in linea con i rivali. Vale a dire, affidabile nella gran parte della situazioni, con sporadiche difficoltà nella precisione della traccia in condizioni critiche, tipo gole, boschi fitti o forte maltempo.

Sicuramente è invece un fattor distintivo la quantità della informazioni istantanee offerte sul display. Forse la situazione dove le dimensioni si apprezzano al meglio, con una serie di dati esaustiva e bene organizzata in pagine.

Resa ancora più interessante da una opzione per nulla scontata e molto rara, una sorta di multitasking. Una volta avviata la registrazione infatti, è possibile passare ad altre funzioni, per esempio un timer, la calcolatrice o la schermata delle previsioni meteo, senza dover interrompere o completare l’operazione.

Mappe e musica, si può fare di meglio

Quando però entrano in gioco le mappe, emergono anche alcuni limito di TicWatch Pro 5 Enduro. La scelta di WearOS è sicuramente valida e per certi versi anche pratica dal punto di vista di un produttore. Significa infatti poter contare su funzioni praticamente già pronte, senza dover investire più del necessario per uno sviluppo interno.

Quando si parla di outdoor d’altra parte, le mappe sono un elemento fondamentale e nella circostanza Maps non si può certo sostenere sia il meglio. Anche perchè sono pensate prima di tutto per la guida, o comunque per muoversi su una rete viaria, mentre risultano poco utili se usate per orientarsi tra sentieri o strade sterrate chiuse al traffico. Dovendo scegliere un punto sul quale invitare Mobvoi a dedicarsi con tutto l’impegno possibile per competere ad alto livello, può essere tranquillamente questo. Anche solo per sfruttare a dovere i sicuramente affidabili barometro e altimetro integrati

A voler chiudere il cerchio, un discorso simile può riguardare anche il lettore musicale. La presenza, per nulla scontata di 32 GB di memoria interna, e del Wi-Fi, invitano a memorizzare musica da ascoltare all’occorrenza in autonomia dallo smartphone. L’operazione è possibile, ma solo attraverso servizi dedicati, come Spotify o YouTube Music. Non è invece possibile copiare direttamente brani sullo smartwatch.

Un’app da migliorare, un prezzo interessante

Operazioni dove quindi è indispensabile agire dallo smartphone. Così come, in questo caso, totalmente giustificato, per le analisi dei dati e tante altre impostazioni di TicWatch Pro 5 Enduro. L’interfaccia dell’app Mobvoi Health, è infatti sicuramente completa, ma non altrettanto intuitiva. Manca inoltre, la possibilità di impostare piani di allenamento, o ricavarli in base ai dati registrati, aspetto non secondario per uno sportwatch. Più di analisi vere e proprie infatti, in questo caso si parla soprattutto di semplice reportistica.

Nell’insieme, TicWatch Pro 5 Enduro è sicuramente un progetto ben riuscito. Per chi guarda a uno smartwatch outdoor, la scelta è da prendere in considerazione. Alcuni difetti, soprattutto di gioventù, non mancano. Anche perché c’è un elemento sicuramente a suo favore, il prezzo. In assoluto 359,99 euro non sono certo pochi. Guardando però alle alternative simili dei marchi più noti, emerge la possibilità di poter contare su un wearable completo e all’altezza di gran parte delle situazioni, per cifre inferiori.  A volte, neppure di poco.

Pubblicato il 3/7/2024

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