L’affidabilità di Apple watch 6 sotto esame per una questione di cuore

L’affidabilità di Apple watch 6 sotto esame per una questione di cuore






Uno studio canadese pronto a valutare l’affidabilità di tutti i dati raccolti da Apple Watch 6 nel prevenire reali problemi cardiaci

Il riconoscimento precoce di potenziali problemi cardiaci è uno dei punti di forza sui quali punta ormai da qualche anno Apple Watch. In particolare, buona parte dell’evoluzione nella Serie 6 va proprio in questa direzione.

Un esempio subito seguito dai diretti rivali sul fronte della salute, a partire da Fitbit. Fino a oggi, tutto questo ruota intorno alla funzione EGC, in genere combinata con il rilevamento della frequenza cardiaca.

La ricerca guidata dalla University Health Network di Toronto esplora però un’altra interessante direzione, allargando la valutazione anche ai dati dell’attività fisica e al livello di ossigenazione del sangue raccolti da Apple Watch 6.

Heather Ross, Division Head of Cardiology, al Peter Munk Cardiac Centre della UHN

A caccia di dati certi

L’obiettivo è riuscire a migliorare l’affidabilità nell’individuare i potenziali stati di allarme per ottenere indicazioni più affidabili. Se da una parte è certamente fuori discussione il contributo dello smartwatch nell’individuare per tempo problemi cardiaci, dall’altra bisogna anche prendere atto dell’elevato numero di falsi allarmi rilevati dai Pronto soccorso.

L’idea della cardiologa Heather Ross è al tempo stesso semplice ed efficace. Si tratta infatti di confrontare per un certo  periodo di tempo i dati raccolti regolarmente da Apple Watch 6 con quelli degli apparecchi medici professionali. In questo modo si punta a comprenderne meglio la reale affidabilità e soprattutto quali informazioni possano tornare veramente utili ai fini di una diagnosi precoce.

Ai pazienti partecipanti al programma su base volontaria, scelti tra quelli in cura presso il Peter Munk Cardiac Centre verrà chiesto di condividere per tre mesi i dati trasmessi attraverso iPhone, e restare sotto osservazione per i successivi due anni. Sotto analisi anche i potenziali effetti e benefici di effettuare l’intera operazione da casa propria, o comunque senza doversi presentare con regolarità nello studio medico.

Diagnosi affidabili, anche a distanza

La University Health Network si mostra particolarmente fiduciosa sui risultati dello studio, al quale partecipa anche il Ted Rogers Centre for Heart Research. La lunga esperienza maturata sulle patologia cardiache induce infatti a ritenere affidabili i rilevamenti effettuati da uno smartwatch, come supporto affidabile alla medicina.

L’obiettivo è ora valutare esattamente quanto e in quali condizioni. In particolare, più del semplice allerta da valutare di persona in un o studio o una struttura sanitaria, l’obiettivo è mettere a disposizione del medico tutti i dati utili a completare una diagnosi a distanza, confermando l’effettiva necessità di una visita approfondita, ma anche rassicurando il paziente sulle reali condizioni.

Inoltre, un’arma in più per garantire assistenza anche nelle regioni meno coperte dal servizio sanitario e fornire tempestivamente diagnosi con relative cure.


Pubblicato il 22/2/2021

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