Dieci anni nel segno di Apple, passati e futuri

Dieci anni nel segno di Apple, passati e futuri






Dall’intuizione iPad fino alla sfida più recente dei wearable, così Apple è stata e rimane protagonista dell’innovazione, con i rivali a inseguire

Nonostante qualche passo falso non sia mancato, difficile non trovarsi d’accordo nell’indicare in Apple il protagonista del mondo IT negli ultimi dieci anni.

Tra il 2010 e il 2019 si è calcolato infatti un volume di affari pari a tre trilioni di dollari (tre miliardi di miliardi), con un andamento decisamente orientato a proseguire sulla stessa strada anche per il prossimo decennio.

In cima a tutto, resta sempre iPhone, anche se non è detto il futuro resto ancorato allo smartwatch. Niente tuttavia in grado di impensierire Apple, già pronta a ripeterne i successi su altri fronti, tra cui il ruolo crescente dei wearable.

Una storia mobile iniziata con iPad

Tutto però è iniziato da un altro progetto altrettanto rivoluzionario, iPad. Lanciato nel 2010 ha segnato una svolta importante nella visualizzazione di video, nell’uso del Web e della mobility in generale.

In pratica, ha permesso di passare dagli schermi da 3,5” degli iPhone di allora ai quasi 10”. Soprattutto, dando il via a una delle tante rincorse da parte della concorrenza, mai seriamente pericolose

Siri inizia a parlare prima di tutti

L’anno dopo, è iniziata l’avventura di uno dei prodotti ancora oggi difficili da imitare per facilità d’uso ed efficacia. Il mercato del riconoscimento vocale dove oggi si affannano in tanti, a partire da Amazon e Google, per Siri è iniziato proprio nel 2011, con il debutto su iPhone

All’orizzonte però, si prospettava già uno dei momenti peggiori per la storia di Apple. I segnali della malattia di Steve Jobs erano ormai evidenti e non potevano più essere nascosti. Sul finire dello stesso anno, il 5 ottobre 2011, la figura storica dell’azienda ha perso la propria battaglia contro il cancro.

I timori di vedere dissolta la magia Apple sono durati poco. Anche se tra i meno noti, fondamentale è arrivato da lì a poco iCloud, capace di liberare i dispositivi dall’accesso ai dati. Rendendo cioè possibile attraverso il cloud condividere informazioni personali tra iPad, iPhone, Mac, manche PC e dispositivi Windows o Android.

Il 2012 è stato invece caratterizzato dall’arrivo di Apple Maps. Un altro di quei progetti nati piuttosto male, con indicazioni di navigazione e riferimenti nella migliore delle ipotesi approssimative, nel tempo invece corretto abbastanza da diventare un riferimento irrinunciabile per i proprio utenti.

Dopo un paio di anni relativamente tranquilli, senati soprattutto dall’aggiornamento di modelli, il 2016 torna a registrare un altro momento particolare. In febbraio, a seguito di un fatto di cronaca, Apple si è rifiutata di aiutare FBI e NSA nell’accedere al’iPhone di un malvivente. Sul momento, un’azione criticabile, trasformata nel tempo in una forma di tutela avanzata della privacy dei propri utenti, ancora oggi apprezzata.

Apple inizia l’era wearable

Il 2016 però segna anche l’inizio di una nuova fase per Apple. Presentato pochi mesi prima, arriva ufficialmente sul mercato Watch, il primo wearable. Poco considerato tuttavia, fino alla fine dell’anno, quando l’abbinata Watch 2-AirPdos, grazie anche a GPS, introduzione di funzionalità fitness display e processore all’altezza del marchio, ha dato il via a nuove abitudini.

Ancora oggi, è probabilmente questo uno dei settori più importanti per Apple nel lungo periodo. Con il mercato smartwatch in fase di stallo, prossimo alla saturazione, gli hearable invece in costante crescita offrono ancora importanti margini di miglioramento.

Discorso analogo per gli smartwatch. Al momento, l‘acquisizione di Fitbit da parte di Google non sembra ancora poter preoccupare seriamente i rivali, considerando anche le storiche difficoltà di Google sul fronte hardware.

D’alta parte, anche sul fronte medico, la sfida attuale più importante per i wearable, Apple resta ampiamente in vantaggio. L’unica al momento a poter contare su una certificazione per Watch, quella per l’ECG.

Il resto, è storia recente. L’evoluzione Apple continua su tutti i fronti. Pur viaggiando su ritmi tranquilli, iPhone resta parametro di riferimento per il mondo smartphone, così come Watch sul pronte smartwatch.

Se al momento non è rimasta molta traccia dei modelli direttamente connessi alla Rete con eSIM, le funzioni dedicate rivolte al tempo libero e alla salute stanno incontrando sempre maggiori favori. Non a caso due argomenti dove la concorrenza è ancora una volta costretta a inseguire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights