In mano a Quest anche l’interfaccia è virtuale

In mano a Quest anche l’interfaccia è virtuale






Entra nella fase operativa il progetto di visore Oculus in grado di riconoscere i movimenti delle mani senza utilizzare controller

Si sono cimentati in diversi, finora con scarso successo, nelle interfacce gestuali, senza la necessità di impugnare joystich, joypad e attrezzi simili. Ora, è il momento di Oculus rilanciare con gli ultimi sviluppi della tecnologia di tracciamento, sui visori Quest.

Dei primi tentativi Microsoft di portare su larga scala con Kinect l’interfaccia gestuale su Xbox, si è perso praticamente ogni ricordo. Anche gli esperimenti successivi non hanno mai esaltato il pubblico. Con l’avvento della realtà virtuale però, dove la presenza di un dispositivo fisico poteva addirittura apparire indispensabile per migliorare il coinvolgimento nell’azione di un gioco, la situazione si è ribaltata.

Anche il controller diventa virtuale

Sviluppo del sistema Oculus Touch Controller, di fatto la nuova interfaccia sfrutta una soluzione concettualmente semplice all’apparenza, e questo potrebbe rivelarsi il vero vantaggio.

Oculus, e di conseguenza Facebook, assicura di esser riuscita a raggiungere l’obiettivo perfezionando la tecnologia allo studio già da qualche tempo. Una videocamera monocromatica integrata nel visore, è sufficiente a individuare la posizione delle dita e seguirne i movimenti.

Non serve quindi più un corredo di sensori di posizione, di profondità o altri elementi hardware aggiuntivi, pronti soprattutto a complicare l’hardware, appesantendo prestazioni e ingombro, per risultati tutt’altro che certi. Almeno, per quanto visto finora.

L’intelligenza Quest legge la mano

Idealmente non lontano da principi base di intelligenza artificiale, Quest intende anche memorizzare i dati per migliorare la precisione nel riconoscere i movimenti delle mani. Invece di memorizzare l’arto intero, viene mappata una serie di punti in uno spazio 3D, sufficienti a ricostruire i gesti con la necessaria precisione.

Vengono superate in questo modo anche le necessità di avere a portata di mano qualsiasi altro controller fisico oltre al visore, e imparare i relativi comandi. Al tempo stesso, allargando il raggio d’azione delle applicazioni in svariati contesti.

Oculus è già pronta nei prossimi mesi a distribuire il SDK agli sviluppatori. Nella prima parte dle 2020 sarà quindi possibile assistere ai primi applicativi e valutare quindi se nel nuove promesse dei Facebook Reality Labs saranno rispettate.

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