Trainati dalle carte di credito, gli smartwatch futuri protagonisti del contactless

Trainati dalle carte di credito, gli smartwatch futuri protagonisti del contactless

La rapida crescita guidata da Apple Pay, fa da traino a un settore sempre più orientato al wearable

Dalla possibilità di pagare la metropolitana di Milano senza biglietto, alle crescenti partnership tra mondo IT e banche, il mondo contactless sta vivendo un momento di particolare notorietà. Un nuovo e promettente terreno di sfida anche per i produttori dei dispositivi, con una potenziale spinta decisiva per gli smartwatch in particolare.

Una tendenza ampiamente confermata anche dagli analisti. In uno studio proprio di questi giorni, Juniper Research stima 760 milioni di utenti abilitati con le tecnologie contactless su dispositivi mobile e indossabili entro il 2020. Rispetto agli attuali 440 milioni di utenti previsti per la fine dell’anno, un incremento in linea con le attese più ottimiste.

Ancora una volta, protagonista atteso sarà Apple. Tra i servizi principali vengono infatti individuati lo stesso Apple Pay, al fianco di Samsung Pay e Google Pay, in pratica i soliti noti. Da soli, tra due anni copriranno 450 milioni di utenti, arrivando al 60% del mercato nel 2023, rispetto al 50% attuale.

Per quanto su un altro ordine di grandezza, gli spazi per i rivali comunque non mancano. Entro il 2020, Huawei Pay, Xiaomi Pay, Fitbit Pay e Garmin Pay, potranno contare su 20 milioni di utenti.

D’altra parte, sono già oltre duecento le banche ad aver sviluppato servizi per accettare i pagamenti da smartwatch e simili. Già importante anche il relativo volume d’affari, stimato entro l’anno in un trilione di dollari, vale a dire un miliardo di miliardi.

A smorzare almeno in parte i facili entusiasmi dei produttori nel mondo wearable, la netta predominanza nei pagamenti contactless delle carte di credito. Secondo Juniper Research, una tendenza destinata a non essere messa in discussione nel breve periodo. A guidare l’evoluzione, questa volta in prima fila l’Europa. Insieme all’Asia, il 78% del totale.

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