La democrazia dello smartwatch Fitbit mette Versa al polso di chiunque

La democrazia dello smartwatch Fitbit mette Versa al polso di chiunque

Buon compromesso tra design, funzioni e prezzo, rinunciando al GPS in favore della versatilità

Pochi altri indicatori sono in grado di confermare il successo di una linea di prodotti come la sua rapida crescita. Sotto questo profilo, l’offerta Fitbit si presenta tra le più ambiziose, sempre però mantenendo una buona capacità di inserire elementi distintivi. Sensazione confermata anche con Versa, ultimo arrivato nella famiglia di smartwatch, con un buon numero di carte in regola per raccogliere consensi.

I vari aspetti dal quale di può guardare si combinano infatti decisamente bene. Diversi, probabilmente destinati essere giudicati più sotto l’aspetto del gusto personale rispetto a pure considerazioni tecniche. Per esempio, la scelta di una base per la ricarica invece del semplice cavo, più ingombrante ma certamente anche più stabile. In ogni caso, con buona probabilità un passo sulla strada di voler soddisfare la domanda con una serie di modelli con fondamenta condivise, ma caratteristiche ben distinte. Anche per questo, sembra ragionevole aspettarsi a breve ulteriori novità.

Equilibrio a tutto utente

All’apparenza, Versa può anche non colpire subito l’attenzione per un particolare estetico preciso. In realtà, non serve molto prima di apprezzare invece il buon equilibrio tra i diversi aspetti, a partire da una ricerca del design curata senza puntare all’estremo. In pratica, uno smartwatch pensato per essere usato a lungo. Altro aspetto da non escludere, utile per catturare l’attenzione di un pubblico più ampio dopo il lancio di un modello invece più particolare, come Ionic.

Le dimensioni infatti, non sono tra le più grandi. La cassa quadrata con angoli arrotondati misura una diagonale di 4,5 cm, uno in più del display. Un aspetto sul quale emerge ancora spazio per migliorare e aumentare la grandezza dello schermo mantenendo l’ingombro. Niente tuttavia in grado di incidere sulla praticità d’uso. Anzi, le dimensioni volutamente non da record rendono Versa molto più rivolto anche a un pubblico giovane e soprattutto femminile. Non a caso, tra i punti di forza, l’app espressamente rivolta alle donne per assisterle durante i giorni del ciclo mestruale. A scanso di equivoci, caricata in automatico solo sui profili femminili. Nel complesso comunque, più di forme e dimensioni del display si fanno apprezzare luminosità e interfaccia touch, intuitiva e precisa al punto da indurre quasi a scordare la presenza dei tre pulsanti ormai abituali per Fitbit. Molto buoni anche i risultati raggiunti per ridurre lo spessore della cassa, arrotondata e in alluminio anodizzato. Appare invece sotto la media della qualità complessiva il cinturino di serie, in una plastica fin troppo comune.

GPS, assente giustificato

Una scelta progettuale però, caratterizza Versa più di ogni altra, la rinuncia al GPS. A differenza di tanti modelli di ultima generazione, in questo caso si è scelto di puntare su tutto il resto, lasciando la localizzazione affidata allo smartphone. Una decisione ponderata, con importanti ripercussioni sul prezzo e sulla durata della batteria (quindi la dimensione e il peso), senza difficoltà a raggiungere i quattro giorni dichiarati. D’altra parte, per qualcuno potrebbe rivelarsi un limite. Certamente, non per chi considera impensabile separarsi dallo smartphone. Per chi invece apprezza la possibilità di andare a correre o in bicicletta liberandosene per qualche momento, o muoversi comunque più in libertà, un aspetto da considerare.

Per tutto il resto, poco o niente da eccepire. La connettività Wi-Fi in aggiunta al Bluetooth è pensata soprattutto per il trasferimento dei brani musicali nella memoria interna. Si rivela però molto utile anche in fase di configurazione e aggiornamenti, rendendo l’operazione decisamente più veloce. Di serie naturalmente, anche tutte le altre funzioni ormai consolidate, dall’assistenza a tutto campo per la pratica sportiva (registrazione attività, rilevamento frequenza cardiaca, statistiche, consigli, ecc.), per i pagamenti contactless e l’ormai imprescindibile monitoraggio del sonno.

L’insieme si rivela quindi ben bilanciato. Peso e dimensioni sono tali da far dimenticare presto di averlo al polso. La serie di funzionalità disponibili è tuttavia abbastanza completa da non far rimpiangere un modello di fascia più alta. Resta il nodo del GPS, alla fine comunque una scelta personale e alla base di differenze di costo e autonomia per molti probabilmente non trascurabili. In sostanza, Versa è un’ottima via di mezzo tra un tracker e uno smartwatch di ultima generazione, attingendo al meglio da entrambi e trovando buoni compromessi tra le inevitabili rinunce.

Inevitabilmente, ne risente anche il prezzo. Nella categoria degli smartwatch senza GPS, stare al di sotto dei duecento euro, con i canonici 199,99 euro, è un potenziale punto di forza. Per i più attenti al mercato, da affiancare a un altro destinato a rivelarsi più importante nel lungo periodo. L’ecosistema Fitbit sta infatti crescendo in misura importante, portando l’acquisto sempre più verso l’ottica di investimento. Il numero di sviluppatori pronti a dare fiducia al marchio è infatti in rapido aumento, come dimostrato dal catalogo sempre e più ricco di applicazioni e quadranti messi a disposizione. Quest’ultimo, ormai in grado di offrire la possibilità ai più dinamici, di avere ogni giorno uno smartwatch diverso per almeno un anno.

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