Dalla Cina con visore, la sfida HTC nella realtà virtuale cavalca l’onda di Wave

Dalla Cina con visore, la sfida HTC nella realtà virtuale cavalca l’onda di Wave

Un nuovo ambiente di sviluppo per anticipare i tempi di nuove applicazioni e inseguire uno standard

L’importanza di una sfida emerge anche dall’imponenza dei preparativi. Guardando a quanto stanno mettendo in campo i grandi nomi del settore, nel mondo della realtà virtuale sono in arrivo cambiamenti epocali. Di fianco all’interesse ormai dichiarato di realtà del calibro di Apple, Google, Samsung e Microsoft solo per citarne alcune, anche HTC vuole essere della partita. Nonostante qualche difficoltà in più sul fronte economico, la volontà di non perdere il treno appare infatti evidente.

HTC infatti, al momento ha deciso di limitare la propria attenzione al mercato cinese. Non per questo, le mosse vanno ignorate. Considerata la dimensione comunque impressionante del campione, ogni risultato positivo della sperimentazione è destinato prima o poi a propagarsi rapidamente, anche nel tentativo di riprendere quota a livello internazionale.

Più dei dispositivi, la diffusione della realtà virtuale è legata alle applicazioni, il settore dove HTC ha compiuto le ultime mosse. Vive Wave è infatti una piattaforma di sviluppo aperta, vale a dire a disposizione di chiunque sia pronto a scommettere sul marchio asiatico per affrontare il mondo della realtà virtuale. Oltre a essere accessibile liberamente, è stata costruita in modo da agevolare lo sviluppo e quindi favorire la crescita dell’offerta.

Dietro l’annuncio diramato in occasione della Vive Developer Conference 2017, anche l’obiettivo di provare a imporsi come standard del settore. In uno scenario attualmente dominato dalla frammentazione, la ricerca di punti di riferimento affidabili è in effetti una necessità. Certamente, una partita ancora tutta da giocare, considerando come l’intento sia condiviso da tutti i diretti rivali. Anche se in Cina l’obiettivo dovesse essere raggiunto, difficile immaginare possa rivelarsi sufficienti per le ambizioni di leadership globali HTC.

L’impegno però non manca di sicuro, come dimostra anche il lancio di Vive Focus, un visore di nuova concezione, appositamente disegnato per il nuovo ambiente di sviluppo. Anche in questo caso, destinato solo al mercato cinese, può però già contare sul lavoro di 35 sviluppatori (in questo caso anche stranieri) e 14 soluzioni innovative già messe a punto.

In linea con le tendenze più attuali, tra gli aspetti più interessanti di Focus c’è la capacità di operare in modo autonomo. Senza cioè connessioni a PC o impiego di uno smartphone.  Oltre ad aver rivisto ergonomia e semplicità d’uso, la libertà d’azione si sta infatti rapidamente affermando quale componente essenziale della realtà virtuale.

Anche se la vera battaglia deve ancora iniziare, il fermento nella realtà virtuale è già di quelli da seguire. Progressi e novità iniziano a osservarsi con frequenza crescente. Apple in particolare, ha già avviato la usuale campagna destinata a creare attesa e sollevare curiosità. Come il passato insegna, segnale da non sottovalutare. Per quanto riguarda HTC invece, il potenziale non manca di sicuro. Tuttavia, un po’ più di coraggio nel valicare i confini anche con le ultime novità e affrontare la sfida in campo aperto renderebbe la situazione decisamente intrigante per gli appassionati del settore.

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