Sette notti, e sette giorni, in un abbraccio totale con Fitbit Alta HR

Sette notti, e sette giorni, in un abbraccio totale con Fitbit Alta HR

Tante promesse mantenute e qualche difetto di gioventù per la nuova scommessa Fitbit

Esercizio fisico e buone abitudini sono gli aspetti più di frequente presi in esame quando si parla di benessere in generale. Per Fitbit però, il principio è molto più esteso, a ogni momento del giorno e della notte, sonno compreso. Su queste basi l’azienda ha costruito il nuovo tentativo di allungo rispetto alla concorrenza in un settore che mostrava i primi segni di assestamento sul monitoraggio dei movimenti giornalieri.

Combinato il tutto con funzioni inedite di analisi del sonno, il risultato è Alta HR, primo fitband di una nuova generazione, pronto fare la differenza sia quando si parla di aiuto alla ricerca del benessere sia quando si tratta di stimolare i meno reattivi a scoprirne il significato.

Per conoscere e apprezzare a dovere Alta HR è necessario diventare un tutt’uno per almeno una settimana. Dalla curiosità iniziale, a qualche momento di disagio fino alla scoperta delle reali potenzialità, è un percorso tra alti e bassi, sia di umore sia nel rapporto con la tecnologia, dalla quale emerge una sensazione finale comunque positiva, certamente con una buona dose di innovazione.

Prima di tutto, è necessario abituarsi all’idea di averlo al polso. Niente di particolare per chi comunque utilizza un orologio, mentre qualche difficoltà è legata al desiderio di ridurre al limite la larghezza. A farne le spese infatti, uno spessore non proprio trascurabile. Abbastanza almeno, per creare problemi con i polsini delle camicie, scartando anche l’ipotesi di portarlo in vista. Affinchè il sensore per il battito cardiaco funzioni a dovere, è infatti necessario tenerlo ben aderente.

Passo successivo, installare l’app e registrarsi per prendere subito confidenza con una filosofia più ancora di un dispositivo alla moda. Lo spirito di cameratismo e gratificazione molto Made in Usa può anche apparire fin troppo sfacciato, ma più probabilmente chi non dovesse trarne beneficio lo troverà comunque divertente.

Il lavoro svolto sull’interfaccia è infatti apprezzabile. Semplicità e quantità dei dati presentati sono una combinazione vincente e tutta piacevolmente da scoprire. Passata la prima notte, e superando la sensazione di sentirsi sempre osservati, l’attenzione sarà presto catturata dal controllo del sonno. Curiosità subito ripagata da una serie di informazioni, per tanti probabilmente inedite sulle varie fasi notturne. A parte un passaggio a vuoto di una notte arcanamente scomparsa dalle registrazioni, si tratta di dati effettivamente utili a migliorare un’attività spesso trascurata in un contesto di benessere generale.

Il punto forte resta però il supporto all’attività fisica. Ed è qua che emergono maggiormente pregi e difetti. Un limite prima di tutto. Movimento significa in genere movimento all’aria aperta e proprio alla luce del sole paga pegno una luminosità del display fissa e spesso insufficiente. Una scelta complice dal voler allungare alla settimana dichiarata la durata della batteria (raggiungibile a condizione di non impostare la massima frequenza nelle letture), ma che inevitabilmente ha delle ripercussioni.

Tutta da apprezzare invece, la possibilità di poter brillare di luce propria. Non dover cioè essere necessariamente collegato al Bluetooth dello smartphone per fornire le informazioni. Passi, distanza percorsa a piedi, calorie e durata in movimento sono infatti accessibili in sequenza sul display. Con una sensibilità al tocco certamente migliorabile, ma comunque fruibile. Fino a quando si parla di attività quotidiane o camminate, il supporto è pressochè totale. Qualche spazio di miglioramento emerge invece nella pratica sportiva vera e propria. In almeno un paio di occasioni infatti, frequenza cardiaca e  riconoscimento automatico hanno peccato di imprecisione.  Più della camminata scambiata per corsa, solleva perplessità (e strappa qualche sorriso), la lucidatura di un’autovettura misteriosamente interpretata come bicicletta.

Nell’insieme tuttavia, piccoli difetti per uno strumento che non nasconde le grandi ambizioni di continuare a dettare le regole di un settore in rapida crescita e quindi dalla forte competitività. In pratica, il prezzo da pagare per avere il coraggio di sperimentare e cercare innovazione. Un prezzo in parte riversato anche sull’utente, considerati i quasi 150 euro per il modello base, cinturini di ricambio esclusi. Per chi è alla ricerca di qualcosa di più di un oggetto alla moda, una spesa tuttavia da mettere in preventivo per un effettivo aiuto giorno e notte nella ricerca di un maggiore benessere.

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