Vision Pro e Quest 3, la vera sfida deve ancora iniziare
Apple più innotivo, Meta più affermato. Per vincere la fida, entrambi i visori Vision Pro e Quest 3 avranno però bisogno di evoluzioni
Ufficialmente, la sfida per la nuova generazione di visori tra Apple e Meta è già iniziata con il lancio rispettivamente di Vision Pro e Quest 3. I veri effetti però, sono attesi per il prossimo anno e con buona probabilità segneranno uno degli argomenti principali per il 2024 del mondo wearable.
Più delle versioni attuali però, sarà interessante capire l’evoluzione. Entrambi infatti al momento presentano alcuni limiti, o hanno comunque bisogno di una messa a punto necessaria a rendere a tutti gli effetti realtà virtuale e realtà aumentata attraenti per un pubblico più vasto di quello attuale.
Belli e poco possibili
Apple in particolare, ha urgenza di rendere Vision Pro più pratico. Chi ha avuto la possibilità di testarlo di persona, ha rilevato prima di tutto un ingombro e un peso eccessivi, aspetti cruciali per un visore. Al punto da stimolare dolori a collo e testa dopo pochi minuti di utilizzo.
Dal canto suo, anche Meta ha i suoi problemi. Le ambizioni di Quest 3 si stanno scontrando con un prezzo decisamente troppo elevato per il mercato attuale. Per quanto ampiamente meno rispetto al rivale, resta comunque un aumento non trascurabile in confronto alla versione precedente.
Non sembra quindi del tutto casuale l’estrema prudenza Apple nel centellinare la disponibilità di Vision Pro, soprattutto sul mercato al di fuori degli USA, dove al momento si può solo stare a guardare cos succederà in occasione del via alle vendite.
Apple e Meta in una fase di studio
Tecnologia e innovazione promesse da Apple non sono in discussione. Il problema è oggettivamente un prezzo al momento talmente alto da far pensare a non voler effettivamente conquistare il mercato ma limitarsi a occupare uno spazio in un terreno comunque molto promettente. Pensare infatti a lunghe code davanti ai negozi per spendere circa 3.500 dollari in cambio di un dispositivo il cui utilizzo è ancora almeno in parte da inquadrare, è oggettivamente difficile
Se iPhone, Watch e gli altri dispositivi hanno sempre brillantemente superato la prova del mercato grazie a un’innovazione indiscussa ma soprattutto utile e fruibile, i limiti di Vision Pro come ergonomia e autonomia, oltre a una carenza applicazioni, sollevano solo dubbi.
Dal canto suo Quest 3 può sicuramente vantare un altro ordine di prezzo e una posizione sul mercato consolidata. In assoluto però, si tratta sempre di cifre dove è difficile pensare a un largo interesse, soprattutto considerando la destinazione d’uso ancora limitata a un gruppo ristretto di utenti.
Inoltre, Apple potrà contare su un aspetto importante. Più della realtà virtuale, in prevalenza destinata all’intrattenimento, la vera sfida si giocherà sulla realtà aumentata, un terreno dove Meta al momento è decisamente svantaggiata. Anzi, al momento sembra proprio non preoccuparsene più di tanto e coltivare il proprio bacino di utenza aspettando di vedere la risposta del mercato a Vision Pro.
In attesa del confronto decisivo
Tutto questo, porta gli addetti ai lavori a spettarsi per il 2024 una nuova generazione di visori, sia da Apple sia da Meta. All’insegna di una maggiore praticità e con prezzi decisamente più accessibili, o quanto meno in linea con un’offerta di applicazioni ancora tutta da inquadrare.
D’altra parte, di una versione light di Vision Pro si parla già da pochi giorni dopo il debutto. Aspetti come la mancanza di audio integrato, la pesante batteria sul retro e la scarsa autonomia sono limiti troppo importanti per essere ignorati.
Sicuramente, su un punto entrambi i concorrenti al momento sembrano d’accordo. Difficilmente, il futuro della realtà virtuale sarà il metaverso. Mentre Apple non ne parla proprio, dopo le prime entusiastiche dichiarazioni, anche Meta è arrivata praticamente a ignorarlo.
Pubblicato il 10/10/2023