Finita la festa, per gli smartwatch la strada si fa in salita

Finita la festa, per gli smartwatch la strada si fa in salita






Il 2022 segna la svolta nelle vendite degli smartwatch. Per la prima volta vendite in calo per tutti, Apple a parte

I dati sulle vendite dell’ultimo trimestre 2022 poco favorevoli al mondo smartwatch, hanno inciso solo in parte sul bilancio annuale del settore. Mentre tra ottobre e dicembre dello scorso anno praticamente tutti i principali produttori hanno accusato un calo, in diversi sono comunque riusciti a salvare almeno la prestazione nel corso dei dodici mesi.

È una delle considerazioni più importanti emerse dal rapporto Canalys, al fianco della quale ci sono però anche altri spunti. In particolare, iniziano a vedersi a livello numerico i benefici della fusione Google-Fitbit. Prima ancora dei numeri, per quanto riguarda la competizione.

Sfida accesa alle spalle di Apple

Se nel terzo trimestre 2022 Apple Watch resta infatti saldamente leader di mercato, con una quota del 27,5%, seppur di poco comunque cresciuta rispetto al 27,1%, l’inseguimento non è più guidato da Samsung, crollata da un 7,4% a un 5,89%, ma appunto da Google e Fitbit, il cui valore congiunto è dell’8%, comunque in calo rispetto all’8,7%.

Altro segnale interessante è proprio la controprestazione di Samsung, superata anche da Xiaomi al 7,2%, ma in brusca discesa dal 10,9%, e da Huawei al 6,4%. Anche in questo caso però, con un marcato arretramento dal 9,1%.

A guadagnarci, gli altri produttori che si stanno affacciando sul mercato. In genere però, attivi solo nei principali mercati, per numero di smartwatch venduti. Tra i più importanti, l’indiana boAt in grado di contare su un bacino di utenza tra i più grandi al mondo.

Un 2022 quasi da dimenticare per gli smartwatch

Allargando lo guardo temporale all’intero 2022, emergono tutte le vere difficoltà del settore.  Ancora una volta, ne esce bene solo Apple. Nonostante l’impatto ridotto rispetto alle abitudini dell’ultimo trimestre legato all’arrivo del nuovo Watch, l’anno sì è concluso con un +5% di vendite. Per una quota di conseguenza salita al 22,6%.

Principalmente, grazie al calo diffuso di tutti i diretti rivali. A partire da Xiaomi che conserva la seconda posizione con il 9,3%. Con ben poco da rallegrarsi, considerano il calo annuale sia di vendite, -41%, sia di quota di mercato, dal 15% al 9,3%.

Un po’ meglio è andata a Huawei, anche se il passo indietro dal 9,9% all’8,3% non lascia molto spazio alla soddisfazione per aver conquistato il podio. Anche Samsung contiene le perdite annuali, al 4%. Abbastanza da potersi consolare anche con un seppur modesto paso avanti dal 7,6% al 7,7%.

Ancora deficitario invece il bilancio annuale di Google. Il contributo Fitbit non è bastato a raddrizzare un 2022 comunque difficile. Sia per le vendite complessive scese del 22%, sia per la quota di mercato calata dal 7,8% al 6,4%.

Pubblicato il 14/3/2022


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