L’atteso visore Apple può trasformarsi in smartglasses

L’atteso visore Apple può trasformarsi in smartglasses






L’anno indicato da più parti come quello del visore Apple, è probabile si riveli in realtà quello degli smartglasses

Il visore targato Apple sembra destinato a diventare realtà. Se non proprio uno strumento inteso come il classico dispositivo per la realtà virtuale, tipo Quest Pro od Hololens per intendersi, molto probabilmente qualcosa di molto simile, anche una via di mezzo con degli smartglasses.

Le voci al riguardo si rincorrono ormai da tempo, così come si sta facendo strada la convinzione di un anno di relativa transizione per i prodotti di punta Apple, a partire da iPhone e Watch. Il richiamo quindi può arrivare solo da una grande novità.  

Dove però, i dubbi non mancano. Analizzati con estrema precisione da CSS Insight. Quando si parla di un nuovo prodotto Apple, la regola numero uno è stupire e innovare. Quindi, se si parla di un nuovo visore deve essere veramente qualcosa di rivoluzionario rispetto a modelli esistenti di Meta e Microsoft, comunque sofisticati per il livello di conoscenze attuali.

L’interpretazione del visore Apple del designer Antonio de Rosa

Un visore, tanti problemi

Questo comporta prima di tutto un prezzo non esattamente popolare. Si parla infatti di cifre intorno ai tremila dollari, circa il doppio dei modelli attuali più sofisticati. Tanti anche solo in valore assoluto. Ancora di più pensando però al vero problema.  A differenza dei vari iPod, iPad, iPhone e Watch, nella realtà virtuale al momento manca una vera e propria killer application.

Vale a dire, una valida ragione per comprare un visore Apple per la realtà virtuale se non per il semplice piacere di possederlo. Per il momento infatti, le opportunità restano relegate a nicchie ristrette, dell’intrattenimento alla formazione o al mondo professionale. Troppo poco per giustificare un lancio in grande stile con relativa produzione di massa.

Finora, i tentativi Microsoft di invogliare l’utilizzo della realtà virtuale alle videoconferenze o lo stesso metaverso di Meta, non stanno raccogliendo i riscontri attesi. Soprattutto, gli analisti sono sempre più concordi nel mostrarsi tiepidi su una effettiva adozione diffusa e relativi investimenti.

Dal visore agli smartglasses, la sorpresa Apple è servita

C’è però un’altra evenienza da prendere in considerazione. In raltà, Apple potrebbe benissimo essere al lavoro non tanto su un visore quanto su degli smartglasses per realtà aumentata. Se dal punto di vista della tecnologia la sfida è decisamente di livello superiore, prospettive e ambizioni sono più in linea con la tradizione Apple.

In questo caso, si alza anche il livello della relativa sfida. Se sviluppare un visore è relativamente facile, sviluppare smartglasses in grado di raccogliere conensi è un compito decisamente più delicato.

Perché i problemi di ingombro, peso e praticità non permettono di scendere a compromessi. Per quanto interessanti, i risultati raggiunti fino a oggi non sono abbastanza. A parte alcuni modelli di smartglasses limitati alle funzioni audio, problemi come dimensioni della montatura, dissipazione del calore e soprattutto autonomia, restano irrisolti.

Il potenziale in questo caso non manca. Applicazioni nello sport o nella navigazione passo-passo, come anche nella gestione di notifiche e chiamate, si sono dimostrate certamente utili. Il problema è ora rendere l’insieme più fruibile e pratico.

Più di arrivare per prima in assoluto, negli anni Apple ha insegnato di saper perfettamente intervenire nel momento giusto per rivoluzione un prodotto già affermato. Al momento, tra visore e smartglasses, il futuro è nettamente in favore del secondo.

A conti fatti, i segnali non mancano. Stimolare curiosità, lasciar trapelare notizie vicine ma non esatte su una novità e arrivare all’ultimo momento con un prodotto simile ma diverso da quello atteso da tutti, resta una delle principali ragioni del successo di Apple.

Foto di apertura: archivio

Pubblicato il 17/2/2023


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