Il visore Apple sarà più di una sfida, una vera impresa

Il visore Apple sarà più di una sfida, una vera impresa






Atteso entro l’anno, difficilmente il visore Apple potrà imitare i successi i iPod, iPhone, iPad e Watch. Per diverse ragioni

Dietro la recente anticipazione della nuova sfida Apple, il visore per la realtà virtuale atteso entro l’anno, si nasconde anche una sfida tra le più impegnative affrontate dall’azienda. Come spiega Mark Gurman di Bloomberg, anche tra le più difficili.

La storia dei successi Apple è decisamente più lunga dei fallimenti. Questa volta però, ad alimentare le incertezze, i dubbi sono maggiori e più consistenti. A partire, dal prezzo: nonostante l’azienda non abbia mai fatto particolari favori ai propri utenti, i tremila euro prospettati appaiono decisamente troppi. Ancora di più, in una situazione economica e sociale molto diversa rispetto all’avvento di iPod, iPhone, iPad e anche Watch.

Interpretazione del visore Apple del designer Antonio De Rosa

Questa volta, la rivoluzione dovrà attendere

L’idea è cambiare ancora una volta le regole del gioco. Secondo le intenzioni attuali, il visore Apple dovrebbe sostituire un notebook se non addirittura lo smartphone ed essere utilizzato quindi tutto il giorno. Prezzo a parte, il problema principale sarebbe l’autonomia, indicata in non più di un paio di ore.

Certamente, in parte per una configurazione attesa ai massimi livelli attuali della tecnologia. Per esempio, il display OLED 4K flessibile, o la dozzina di telecamere utilizzate per analizzare movimenti e ambiente circostante.

Non abbastanza però, in assenza di due elementi fondamentali. Prima di tutto, l’evoluzione di un dispositivo in rispota a un bisogno esistente. Mentre iPod e iPhone sono arrivati con la consapevolezza di come sfruttarli, rivoluzionando o migliorando operazioni quotidiane o concretizzando prospettive reali; mentre iPad era un dispositivo nuovo, comunque atteso dal mercato, cosa fare oggi con un visore Apple non è altrettanto chiaro.

Infatti, altro punto critico, al momento manca completamente quella definita come killer application. Vale a dire una funzione nuova, intrigante e accessibile. A oggi, i visori sono utilizzati soprattutto nel mondo dei videogiochi e dell’intrattenimento, e solo occasionalmente in ambito professionale.

Interpretazione del visore Apple del designer Antonio De Rosa

Bello ma poco utile

Troppo poco per pensare a una rapida diffusione di massa, con prezzi alti, contenuti pochi e una praticità tutta da dimostrare. Non a caso, anche i software disponibili latitano. Mentre iPhone è arrivato con un ricco catalogo di app cresciuto a dismisura, chi dovesse comprare un visore Apple dovrebbe fare i conti con un numero molto limitato di applicazioni. Peraltro, a prezzi decisamente superiori.

Una sensazione confermata dai numeri. Per il visore, Apple si stima una produzione annuale di un milione di unità. La stessa cifra di vendite raggiunte dal primo iPhone in un paio di mesi e superata dal primo iPad nel giro di quattro settimane. Diventate rispettivamente dieci milioni in due anni e quindici milioni di iPad venduti in otto mesi.

Pubblicato il 31/1/2023


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