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Molto più della musica, indossare gli hearable sarà tutta salute






Settore dalle grandi prospettive, la nuova generazione di hearable vedrà l’aggiunta di sensori biometrici e nuove opportunità

Anche se il primo apparecchio acustico pronto a sfruttare le potenzialità dell’elettricità risale addirittura al 1898, la storia degli hearable come li intendiamo oggi è molto più recente. La vera esplosione del fenomeno si può infatti ricondurre al debutto sul mercato della prima versione degli auricolari totalmente wireless Apple AirPods, nel 2015. Più precisamente però, i primi modelli risalgono a qualche anno prima, al 2010.

Da qui è iniziata una crescita rapida come in pochi altri settori, pronta sfruttare ogni passo in avanti offerto dalla tecnologia e sempre attenta a cercare nuove opportunità, a partire dalla via sempre più battuta della traduzione automatica.

Sul fenomeno ha indagato IDTechEx per capire come si sta muovendo il mercato e come potrà evolvere lo scenario nei prossimi dieci anni.

Non serve molto per inquadrare la tendenza principale, destinata a guidare il mondo hearable per diversi anni. Come sta avvenendo per gli smartwatch, anche auricolari e simili saranno dotati di sensori biometrici. Un potenziale considerato enorme, in grado da una parte di segnare le fortune di un’azienda e dall’altra di offrire a utenti e medici la possibilità di tenere sotto controllo lo stato di salute anche a distanza.

Per rendere meglio l’idea, le stime IDTechEx indicano un mercato dal potenziale valore di 5 miliardi di dollari entro il 2030. Abbastanza per attirare l’attenzione dei principali nomi del settore.

La salute passa dall’orecchio

Viene però spontaneo chiedersi a questo punto quale possa esser il contributo di sensori inseriti in un paio di auricolari. Negli USA ormai una persona su cinque indossa un dispositivo, smartwatch o tracker in grado di misurare l’attività giornaliera. Praticamente tutti i modelli di ultima generazione hanno sensori anche per saturazione ossigeno, calcolo VO2 max o perfino ECG.

Inserire sensori vicino all’orecchio rientra in una naturale espansione di questa tendenza. È infatti una zona ideale per la lettura di diversi parametri, a partire proprio da una maggiore affidabilità nel rilevare la frequenza cardiaca.

L’orecchio è molto più vicino del polso a un sistema vitale come il cervello, ma anche al cuore. Non a caso, è uno dei punti più sfruttati per rilevare la temperatura corporea.

In più, una serie di dati oggi ancora ignorati, non perché poco importanti, ma perchè di difficile lettura al polso. Si parla di interpretazione e riconoscimento vocale, tracciamento degli occhi o dei movimenti della testa, utili a individuare diverse condizioni e migliorare la prevenzione.

Come dimostra la popolarità degli hearable, il comfort è ormai tale da poterli indossare a lungo. In campo medico, questo significa nuove possibilità di seguire pazienti cronici senza doverli visitare in ambulatorio e senza usare strumenti a volte invasivi o complessi. O più semplicemente, tenere sotto controllo il proprio stato di salute generale, se non limitarsi a tracciare alimentazione e attività fisica.

Hearable, medicina per la mente

A questo punto, le prospettive indicate non appaiono così futuristiche. Gli hearable dotati di sensori possono infatti andare ben oltre l’aumento di precisione nella lettura dei parametri vitali.

Per esempio, sfruttando le più recenti tecnologie di intelligenza artificiale, riconoscere un livello di stress oltre il limite di guardia e proporre, o addirittura avviare in automatico una playlist rilassante.

Oppure, riconoscere il livello di affaticamento mentale e consigliare una pausa rigenerante. Ancora, grazie al riconoscimento vocale interpretare tono, durata e componente motiva dei discorsi per  inquadrare uno stato d’animo.

Naturalmente, tutto questo non succederà all’improvviso. Come per gli smartwatch, il passaggio sarà graduale, dettato anche dalle leggi del mercato oltre che dallo sviluppo di hearable chiamati comunque a restare pratici, leggeri e con massima attenzione al prezzo.

Con buona probabilità, anche in questo caso il punto di partenza sarà la lettura della frequenza cardiaca, salvo poi cercare una propria identità con funzioni diverse una volta iniziati a diffondersi sul mercato.


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