Il riconoscimento vocale metterà a tacere il coronavirus

Il riconoscimento vocale metterà a tacere il coronavirus






Tante le potenzialità del riconoscimento vocale nella fase successiva all’emergenza coronavirus. Una soluzione naturale per limitare i contatti

Al fianco degli impatti evidenti sulla quotidianità durante la fase di emergenza, il coronavirus lascerà una traccia importante sulle abitudini anche nel lungo termine. In particolare, aspetti trascurati come riconoscimento vocale e pagamenti contactless sono destinati a diventare la regola.

Come emerge dall’analisi Spitch, un modo semplice di rispondere alle esigenze di ridurre i contatti non indispensabili e svolgere mansioni da remoto.

In pratica, una priorità sarà cambiare radicalmente le abitudini del rapporto con oggetti di uso comune, gli stessi oggi toccati da moltissimi individui.

Tantissimi i possibili esempi. dai tasti degli ascensori ai sistemi POS del bancomat e agli stessi sportelli automatici. Senza naturalmente dimenticare la merce esposta in negozi e supermercati.

Il riconoscimento vocale supera le tastiere

Se per quanto riguarda le fasi di pagamento carte di credito e altre soluzioni contactless, smartwatch compresi, stanno già raccogliendo interesse crescente, il confronto sulle tecnologie vocali è più recente.

Grazie alle soluzioni Anazon e Google però, nello spazio privato sono già la regola per molti. L’aspetto interessante è che ora potranno rivelarsi molto utili anche nella fase successiva all’emergenza Covid-19.

I primi esempi non mancano. In un ospedale di Pechino, proprio per limitare le possibilità di contagio, è stato realizzato un ascensore a comando vocale, e sarà solo il primo di una serie di servizi analoghi.

La voce guida per ordinare pranzo e cena

Alcuni di questi, molto probabilmente destinati a diventare la regola. A partire dal cibo da asporto, destinato a guadagnare peso nella ristorazione rispetto a pranzi e vene consumati nei locali pubblici.

Per ovviare alla necessaria riduzione dei coperti nei locali pubblici, ristoranti e pizzerie potranno  infatti adottare servizi automatici di prenotazione in linguaggio naturale.

Il cliente detterà il proprio ordine al telefono sfruttando il riconoscimento vocale, eventualmente sulla base di un menu precedentemente inviato, e riceverà in automatico il riepilogo, sempre via voce oppure email, SMS, Whatsapp o simili.

A sua volta, il personale potrà ricevere gli ordini direttamente in cucina, e la filiera dedicata al confezionamento concluderà fisicamente la prenotazione.

Il percorso si completa con la possibilità di pagamento telefonico anticipato, dove il cliente verrà riconosciuto e autorizzato sulla base della propria impronta vocale. A scelta, il cibo potrà essere ritirato in loco attraverso un accesso dedicato o inviato al domicilio del cliente.

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