Sul palco dove la disabilità non è un ostacolo va in scena Samsung

Sul palco dove la disabilità non è un ostacolo va in scena Samsung

La tecnologia Relúmĭno aiuta anche il pubblico con problemi visivi a cogliere ogni dettaglio dello spettacolo

Sono ancora tante le applicazioni da scoprire quando si parla di realtà aumentata e realtà virtuale. Anche per questo, la ricerca Samsung non esclude a priori alcuna direzione, arrivando a risultati spesso inattesi e insoliti.

La propria tecnologia collegata a Relúmĭno si è infatti rivelata un ottimo supporto per offrire maggiore accesso all’arte per i disabili. Aspetto ancora più interessante, in un insolito contesto di perfetta combinazione tra disabili e non. Il merito si deve soprattutto alla compagnia statunitense Candoco Dance, pronta ad accettare la sfida di portare in scena a Seul una rappresentazione di danza condivisa. Inoltre, diverse persone tra il pubblico con problemi alla vista hanno potuto godere al meglio ogni dettaglio della performance proprio al visore Samsung.

Sfruttando la realtà aumentata, tutto il pubblico ha così potuto cogliere ogni dettaglio dello spettacolo, senza dover rinunciare ad ammirare i movimenti più nascosti e le espressioni facciali, quanto in pratica contribuisce a fare la differenza in uno spettacolo dal vivo.

La scena scelta per l’inedita forma di inclusione non è comunque casuale. Il tema infatti è molto caro alla coreografa coreana della compagnia Eun-Me Ahn, responsabile della direzione. L’idea di far danzare insieme disabili e non disabili vuole riprodurre le situazioni del quotidiano, alla ricerca del giusto bilanciamento tra le esigenze di ognuno.

Il ruolo della tecnologia Relúmĭno si è rivelato fondamentale. Le testimonianze del pubblico hanno confermato la possibilità di vivere la rappresentazione molto più da vicino. Dove in passato tanti dettagli potevano essere colti solo a posteriori, rivedendo le registrazioni degli spettacoli, nell’occasione è diventato immediato assaporare subito ogni particolare sul palco, ogni movimento degli interpreti.

È naturalmente ancora molto presto per capire se tutto questo potrà diventare la regola nei teatri. Prima di considerare i visori come parte integrante nella dotazione di uno spettatore in ogni caso dovranno passare anni. Tutto da scoprire però il potenziale, tra prospettive di vendita hardware e sviluppo di soluzioni dedicate, il futuro si presenta decisamente interessante. Sena contare le nuove opportunità offerte agli artisti da strumenti finora mai considerati.

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