Davanti al badge intelligente, anche in ospedale ci si può sentire bene

Davanti al badge intelligente, anche in ospedale ci si può sentire bene

Lo sviluppo Fujitsu Laboratories della tecnologia di traduzione simultanea porta a risultati soprendenti

Il recente annuncio di Google dei nuovi auricolari Buds in grado di effettuare la traduzione simultanea ha di fatto aperto la strada di un mercato già attivo da tempo e con diverse proposte simili messe a punto da startup come Waverly Labs e Bragi. Al tempo stesso, ha lanciato la sfida per diversificare le applicazioni della tecnologia.

Una delle maggiori paure quando ci si trova all’estero, è la prospettiva di aver bisogno di cure mediche e ritrovarsi  in un ospedale, a dover spiegare in un’altra lingua i problemi di salute. Una situazione decisamente poco gradevole, destinata però a essere superata grazie alla ricerca dei Fujitsu Laboratories. Sviluppando lo stesso principio della traduzione simultanea applicata a un dispositivo indossabile, i ricercatori si sono mossi in un’altra direzione.

I risultati raggiunti sono già di quelli rivoluzionari. Basti infatti pensare a un comune badge indossato dal personale medico. Dietro l’aspetto molto simile, Fujitsu Laboratories ha in realtà nascosto una tecnologia innovativa. Un sistema capace di riconoscere il parlato della persona di fronte e tradurlo all’istante. L’aspetto più importante, a differenza degli auricolari, non appena il medico o l’infermiere, o un altro addetto, si gira verso un altro paziente, si attiva la traduzione del rispettivo parlato. Il tutto, senza interventi manuali o su un’app.

Il risultato è stato raggiunto grazie a una serie di minuscoli microfoni direzionali integrati nel badge e una innovativa funziona di analisi delle onde sonore, capace di isolare il parlato della singola persona da tutti gli altri e dai rumori di fondo. I primi test condotti presso l’Ospedale Universitario di Tokyo e il National Institute of Information and Communications Technology hanno incoraggiato a proseguire la messa a punto finale del dispositivo, al momento ancora senza nome.

Un problema da niente rispetto a quelli affrontati finora dagli sviluppatori Fujitsu Laboratories e si presume possa essere facilmente risolto a breve. Tra poche settimane infatti, sempre nella struttura giapponese, inizierà la vera e propria fase di sperimentazione finale per le traduzioni dall’inglese e dal cinese. Nel caso fili tutto liscio però, è già pronto uno stretto calendario per aggiungere a breve altre lingue. Nel contempo, si studiano già nuove applicazioni, a partire delle guide turistiche, per arrivare agli incontri diplomatici. Il tutto, già a partire dall’inizio del prossimo anno

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