Il punto di vista Vision Pro non ha confronti

Il punto di vista Vision Pro non ha confronti






Dai primi test effettuati su Vision Pro, la qualità video segna un netto passo avanti rispetto a tutte le soluzioni attuali

Tra le caratteristiche più attese di Vision Pro, il display è chiamato a confermare le ambizioni Apple di combinare in modo perfettamente uniforme la visuale reale con gli oggetti sovrapposti in realtà aumentata. Secondo le prime valutazione della community di esperti riparatori di iFixit, il risultato è certamente apprezzabile.

Difficile capire se e quando rappresenterà uno standard e per quanto tempo lo resterà. Sicuramente, il passo avanti rispetto alla qualità attuale è di quelli importanti. Per la tecnologia micro-OLED, una promozione a pieni voti.

Un numero di pixel mai visto prima

La qualità percepita dall’occhio umano è prima di tutto direttamente proporzionale alla densità di pixel. Qualcosa di non molto diverso da una vecchia fotografia, la cui grana diventa sempre più visibile al crescere delle dimensioni stampate.

Da questo punto di vista, Vision Pro può sfruttare appunto anche le dimensioni ridotte del visore rispetto a un comune TV e quindi rendere l’idea di immagini e video più definiti. Alle spalle però, serve anche un hardware capace di elaborare tante informazioni alla velocità necessaria per non percepire il fastidioso sfarfallio e garantire la fluidità nei movimenti. In genere si parla di almeno 60 Hz al secondo.

Secondo gli osservatori, Apple nella circostanza ha già raggiunto un traguardo importante. Si parla infatti di oltre dodici milioni di pixel. Relativamente pochi per una machina fotografica o anche per l’ottica di un comune smartphone, ma decisamente tanti per uno schermo tenuto a pochi centimetri dagli occhi. In pratica, si parla di una distanza relativa di 7,5 μm, dove un micrometro è un millesimo di millimetro.

Unità di misura del genere sono riferimento abituale in contesti molto piccoli, sicuramente finora non si sono mai usate nella tecnologia consumer. Per esempio, parliamo della dimensione approssimativa di un globulo rosso.

Oltre cinquanta volte la qualità di un iPhone

Combinate alle misure contenute dello schermo, si ricava quella densità capace di segnare la differenza. Usando come termine di paragone il display di un iPhone 15, in questo caso la superficie inferiore ai 3 cmq, contiene circa 54 volte pixel nello stesso spazio dove lo smartphone ne visualizza uno. Tradotto in pixel per pollice, si parla di 3.386 PPI contro 460 PPI.

Un altro indice interessante, misura l’angolazione e la distanza dallo schermo. In questo caso, si parla di PPD, Pixel per grado, più legata anche alla capacità della retina di percepire effettivamente le immagini. Mentre il visore Sony PlayStation VR2 si ferma a 19 PPD e Meta Quest 3 non va oltre i 25 PPD, Vision Pro raggiunge i 34 PPD.

Considerazioni utili per una valutazione del visore Apple dal punto di vista della tecnologia e dell’innovazione. Sicuramente, un passo avanti importante, da valutare se effettivamente in linea con i tempo e soprattutto con le reali necessità del pubblico.

Pubblicato il 8/8/2024

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