I tanti passi avanti Fitbit in difesa della salute

I tanti passi avanti Fitbit in difesa della salute






Oltre 1.700 studi sulla salute hanno visto coinvolti i dispositivi Fitbit. Con risultati importanti nella cure a prevenzione

Nella maggior parte dei casi, lo smartwatch è una scelta all’insegna della praticità o della moda. Altrettanto importanti però, sono gli aspetti legati alla salute e il potenziale contributo per un migliore stile di vita. Uno dei punti storici per Fitbit, ben prima dell’interesse di Google, oggi sempre più spesso confortato dai dati.

Secondo gli studi effettuati dall’azienda in collaborazione con diversi enti della Sanità e dell’Università, hanno infatti permesso di contribuire ad confermare come l’80% di patologie come diabete, malesseri e infarti risenta di abitudini quotidiane dannose.

Altrettanto ormai verificato, l’attività fisica regolare è un ottimo rimedio e una prevenzione praticamente a costo zero. Non solo come prevenzione, ma anche per mantenere in efficienza l’apparto cardiocircolatorio e la muscolatura in generale.

Non a caso, diverso tempo fa Fitbit ha creato la divisione Health Solutions. Un patrimonio di competenze importanti, il quale combinato ora al potenziale della ricerca Google Health ha permesso di arrivare a importanti risultati.

Si parla spesso dell’effettiva utilità dei diecimila passi al giorno. Non tanto sulla necessità del movimento, quanto sullo stabilire una soglia precisa e generalizzata. Senza entrare nel merito delle caratteristiche personali, quindici anni di raccolta dati Fitbit con il consenso degli utenti, hanno permesso di arrivare a conclusioni.

I passi importanti sono quelli in avanti sulla salute

A prescindere dal numero infatti, gli utenti che hanno registrato diecimila passi al giorno coinvolto in uno studio del U.S. National Institute of Health hanno rivelato un abbassamento importante nel rischio di sviluppare patologie croniche come apnea notturna, obesità, depressione, diabete e pressione alta.

Un altro studio inglese eseguito da ricercatori di UK Biobank su 103mila volontari nell’arco di sette anni di utilizzo dei dispositivi Fitbit, ha confermato come all’aumentare del numero di passi quotidiani diminuisca il rischio di dover affrontare malattie croniche legate soprattutto all’apparato cardiocircolatorio. Al quale si aggiunge anche una minore esposizione al pericolo tumori.

Per chi si spinge ancora oltre, arrivando a sostenere uno sforzo intenso della durata anche di pochi minuti per almeno tre volte al giorno, le difese aumentano anche fino al 50%.

Minimo impegno massimo risultato

L’Università della Florida si è dedicata invece ad analizzare i problemi di pressione alta. Il campione di persone al di sopra dei sessant’anni disposti a seguire il programma di esercizi proposto dai dispositivi Fitbit ha abbassato in misura sensibile l’esposizione al pericolo di infarto. Conseguenza anche delle prevedibile riduzione di peso conseguente all’attività fisica regolare indotta dai wearable.

Tutto questo con un impegno neppure tanto gravoso. I primi risultati si ottengono già aumentando anche di soli sette minuti al giorno il movimento e a partire da duemila passi.

Dall’altra parte degli USA, alla University of California di San Francisco ci si è infine occupati di uno dei problemi maggiori negli Stati Uniti, in crescita anche in Europa e in Italia. Gli stili di vita attuali mettono infatti sempre più a rischio di sviluppare un diabete di tipo 2, legato soprattutto al sovrappeso, alla sedentarietà e all’alimentazione.

La combinazione dei dispositivi Fitbit con un programma personale di attività fisica caricato sulle rispettive app ha portato a risultati positivi. Gli effetti su pressione del sangue, riduzione della massa grassa e perdita di peso sono stati evidenti e seguiti con regolarità grazie ai dati rilevati dai sensori.

Come ci tiene a sottolineare l’azienda con un certo giustificato orgoglio, a oggi sono oltre 1.700 gli studi sulla salute nei quali sono stati coinvolti i dispositivi Fitbit. Con un impatto già misurabile sulla salute delle persone.

Pubblicato il 24/11/2023


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