Negli auricolari true wireless si guarda di più al prezzo

Negli auricolari true wireless si guarda di più al prezzo





Un settore, quello degli arucolari true wireless, sempre in buona salute, dove gli acquirenti però si fanno più attenti a prezzo e novità

Quando si parla di wearable in generale, è importante come buona arte del settore, inteso come numero di prodotti venduti, sia da ricondurre ad auricolari total wireless, o true wireles. In pratica, quelli Bluetooth con funzioni evolute, non limitati al semplice ascolto e controllo da parte di un dispositivo esterno.

Un settore in crescita da tempo, dove però di recente Counterpoint ha rilevato un piccolo cambio di tendenza, in favore dei modelli meno costosi.

A guidare la vendita di auricolari true wireless sono infatti aziende come Skullcandy e, in particolare in India, BoAt. Si tratta di modelli al di sotto dei cento dollari, le cui vendite trainano ormai il settore.

Più in difficoltà invece, i nomi più ambiziosi, e non si parla solo di Apple. La proposta al di sopra dei cento dollari inizia a segnare il passo anche per Samsung, Sony e i più specializzati Sennheiser e B&O.

Più attenzione al prezzo

Al crescere del prezzo, in questi casi, si sta già affermando una soluzione condivisa, diversificare l’offerta. Se dal punto di vista dell’immagine non è infatti conveniente abbassare eccessivamente il prezzo dei modelli già in commercio, lanciarne di nuovi a condizioni all’apparenza più vantaggiose è una strategia diffusa.

Nell’insieme, si parla comunque di un settore sempre in buona salute. Fino al 2025 Counterpoint garantisce una crescita annuale del 14%. A cambiare semmai sono le preferenze degli utenti. La scelta va infatti in direzione della fascia di prezzo tra i 50 dollari e i 100 dollari, salita in un anno dal 15% al 19%.

A spese anche delle versioni più economiche. Pure gli auricolari true wireless al di sotto dei cento dollari raccolgono meno consensi. Pur restando i preferiti, scendono dal 39% al 36%. Indice anche di una crescente consapevolezza negli acquisti. A farne le spese, i modelli più costosi, in calo dal 16% al 15%. Poco all’apparenza, in realtà interpretato come segnale importante di una svolta, per effetto soprattutto della crescita di marchi alternativi.

Meno rumore, più funzioni

Tra i fattori al centro dell’attenzione, la cancellazione attiva del rumore. I diversi livelli disponibili della tecnologia, dipendenti per esempio dal numero di  microfoni utilizzati e dalla complessità del relativo algoritmo collegato, hanno ripercussioni sensibili nel prezzo, anche superiori ai cinquanta euro.

Tra le novità più interessanti dell’anno, la proposta dei Sony LinkBuds, con delle originali forme ad anello per la parte da inserire nell’orecchio, capace di esplorare una strada alternativa, all’insegna anche del comfort.

È probabilmente solo una delle sfide che possiamo attenderci per i prossimi anni. Un altro aspetto importante sarà l’autonomia. Una tendenza diffusa è integrare negli auricolari true wireless un numero maggiore di sensori. Questo significa maggiori consumi ma anche minore spazio per la batteria. Una sfida non da poco per i progettisti.

Restando sempre in attesa di soluzioni più pratiche ed efficaci per una delle maggiori promesse dei produttori del settore, la traduzione simultanea. In questo caso però, per un sistema veramente fruibile, la sensazione è di un’attesa destinata a durare più a lungo.

Pubblicato il 19/12/2022


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