I problemi del sonno diventano un ricordo indossando un wearable

I problemi del sonno diventano un ricordo indossando un wearable






Legati all’età ma non solo, i problemi del sonno sono in aumento, ma grazie ai wearable ogni notte può diventare una buona notte

Dormire bene è un obiettivo con il passare degli anni destinato per molti a trasformarsi soprattutto in un desiderio. Un aiuto imprevisto per i problemi del sonno può però arrivare dai wearable. Anzi, per certi versi sta già arrivando.

I riscontri delle funzioni legate al sonno diventate ormai la regola su tracker e smartwatch iniziano a produrre i benefici attesi. Secondo lo studio Sleep Tech Devices Market – Growth, Trends, and Forecasts (2020 – 2025) realizzato da ResearchAndMarkets, il settore è destinato a crescere ulteriormente con un tasso annuale del 15% nei prossimi cinque anni.

Aspetto importante, nel conteggio sono inclusi anche i dispositivi dedicati, dagli auricolari in grado di conciliare il sonno, alle fasce e altri dispositivi dedicati, utili a indurre il rilassamento.

Un campo di applicazione della tecnologia sfruttato solo in parte, dove però i primi risultati si stanno rivelando incoraggianti. Questo, grazie all’analisi delle potenziali cause di problemi del sonno e relative soluzioni realizzate grazie alla tecnologia.

Secondo il Journal of Family Medicine and Primary Care, l’insonnia è spesso abbinata a condizioni come il diabete ma anche il semplice passare degli anni. Circa un terzo della popolazione accusa questi problemi.

La ricerca non dorme

Un altro frequente problema notturno è l’apnea del sonno. Un problema sul quale diverse aziende si sono messe al lavoro per trovare una soluzione. Tra le più interessanti, Philips ha prodotto la fascia Nightbalance, utile ad assumere la posizione ideale per favorire il sonno.

Più in generale, la tendenza a manifestare problemi del sonno è in aumento e il periodo di pandemia non aiuta di certo. D’altra parte, cresce il supporto fornito dai wearable.

Una ricerca dell’International Journal of Environmental Research and Public Health ha confermato l’utilità dei wearable, considerando anche l’ulteriore vantaggio di soluzione a minore costo rispetto alle alternative precedentemente sul mercato.

Dall’analisi alla soluzione

Sulla spinta degli investimenti e relativi prodotti presentati a partire da Fitbit e Samsung, il mercato negli ultimi anni ha registrato una rapida crescita. Spesso, le funzioni di analisi del sonno degli smartwatch si rivelano utili per capire meglio il proprio problema e indirizzare quindi la ricerca per una soluzione più mirata.

Un altro fattore importante, in particolare per il mercato italiano, è il progressivo aumento nell’età media della popolazione. Con esso infatti, cresce la diffusione di problemi del sonno e quindi l’utilizzo di dispositivi in grado di aiutare.

Secondo una ricerca della National Sleep Foundation negli USA, nel 2018 la questione riguardava il 44% della popolazione sopra i 65 anni.

Al di fuori del mondo smartwatch e tracker, i protagonisti sono nomi ancora poco noti al grande pubblico. ResearchAndMarkets è pronta a scommettere su diverse startup in grado già di dimostrare la validità delle proprie idee.

Tra i nomi più quotati, ProSomnus Sleep Technologies per i problemi legati all’apnea oppure Eight Sleep, Compumedics, Sleep Shepherd, Sleepace, Oura Health e Nihon Kohden.

Tra i marchi noti invece, favoriti al momento, per l’impegno dimostrato a proporre wearable dedicati, Phillips e Xiaomi.


Pubblicato il 8/2/2021

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