In un settore in forte crescita è l’ascolto di musica a guidare le scelte. La resa sonora degli smart speaker fattore sempre più importante
Nel mondo wearable stanno guadagnando inesorabilmente spazio gli smart speaker, uno dei settori fino a poco tempo fa difficile da immaginare come candidato a un ruolo da protagonista. Un argomento del quale si è discusso anche in occasione di IFA, uno degli appuntamenti più importanti in assoluto, in corso a Berlino
Ad attirare l’attenzione su un mercato dal grande potenziale, Futuresource Consulting ha sottolineato come a fine 2019 si siano registrati oltre 21 milioni di smart speaker attivi in Europa. Nonostante tutte le difficoltà, la tendenza per l’anno in corso segue la stessa linea, verso i 32 milioni di prodotti installati.
Amazon e Google guidano l’avanzata
Buona parte di questi risultati vanno naturalmente ricondotti alle strategie di Amazon e Google. Grazie alla capacità di diffondere l’uso all’interno delle abitazioni, i due marchi infatti coprono da soli l’80% del mercato europeo.
Non solo per l’efficacia delle rispettive campagne di marketing. Mentre le proposte avanzate da nomi come Apple, Sonos, Sony e JBL nel primo trimestre dell’anno avevano un costo medio di 213 euro, per acquistare un sistema Amazon o Google bastavano 52 euro.
C’è però un altro aspetto interessante, destinato a diventare strategico in prospettiva futura. Il 70% degli smart speaker infatti, viene utilizzato soprattutto per l’ascolto di musica. Facile quindi immaginare come il 58% non sia del tutto soddisfatto della qualità sonora.
Smart speaker e musica, insieme alla ricerca di qualità
Con buona probabilità servirà quindi un aggiustamento di rotta, in direzione di una maggiore attenzione alla resa sonora. La fase di lockdwon inoltre, ha aumentato l’attenzione verso soluzioni in grado di ascoltare musica in casa con maggiore qualità e versatilità.
Non è quindi azzardato ipotizzare a breve una seconda generazione di smart speaker. Potenzialmente segnata anche da operazioni di Amazon e Google alla ricerca di partner in grado di garantire un salto di qualità in termini di resa sonora per i propri prodotti Alexa e Assitant.
Questo però, non deve far passare in secondo piano altre esigenze indagate da Futuresource Consulting. Prima tra tutti, un uso diffuso anche tra gli utenti meno giovani, alla ricerca soprattutto di news e informazioni come previsioni del tempo. Importante quindi garantire anche aggiornamento continuo nelle ricerche e relative risposte e lavorare anche sull’attendibilità.
C’è anche un terzo aspetto, più trasversale. Una buona fetta di potenziale mercato resta sì interessata agli smart speaker, ma non si è ancora decisa all’acquisto per questioni di privacy. In misura proporzionale all’età degli utenti, si chiede maggiore trasparenza sull’utilizzo dei dati raccolti da parte di Amazon, Google a tutti gli altri.
Infine, una considerazione decisamente non scontata, considerati i tempi. Oltre il 40% degli utenti di servizi di musica in streaming si dice disposta a pagare un canone aggiuntivo pur di poter godere di una qualità audio migliore. In particolare, una tariffa fino a 3 euro al mese non rischia di compromettere il bacino di utenza.