Il tracker più adatto per i primi passi nel mondo wearable

Il tracker più adatto per i primi passi nel mondo wearable






Il semplice contapassi ha lasciato spazio a una serie di dispositivi smart. Alcuni consigli per trovare, o regalare, quello giusto

Oggetti tra i più ambiti di questa stagione natalizia, c’è ancora qualche giorno per trovare il modello di smartband o simile più adatto alle proprie esigenze. Riuscirci però, non è certamente facile e districarsi tra offerte, schede tecniche e commessi più propensi a vendere di ascoltare aumenta il rischio delusione

A mettere un po’ di chiarezza tra gli ultimi indecisi, o tra chi comunque preferisce rinviare la scelta di qualche settimana per aver tutto il tempo di riflettere, ci prova Gramin. Alcune semplici linea guida, grazie alle quali individuare le proprie necessità, combinarle con le aspettative e ottenere la garanzia di un acquisto, o un regalo, azzeccato.

Cosa cercare in uno smartband

Nello specifico, si parla di smartband, quindi i modelli più semplici, adatti anche per un regalo non eccessivamente impegnativo. Nel panorama wearable, il termine indica i dispositivi a metà tra i gli activity tracker e gli smartwatch.

Rispetto ai comuni contapassi, ormai sempre meno diffusi, hanno la possibilità di comunicare con lo smartphone via Bluetooth, così da fornire anche notifiche o informazioni di base come il meteo.

In alcuni casi, si aggiungono funzionalità come il controllo della riproduzione musicale dello smartphone o la funzione utile per chi tende a non ricordare dove ha lasciato lo smartphone, facendo squillare la suoneria e accendendo il LED della torcia. Per contro, non si può contare sulla possibilità di scaricare e installare app o di personalizzare il quadrante, se non all’interno di una scelta molto limitata.

Partendo dalla soluzione più semplice, si parla più comunemente di tracker. Quindi, dimensioni e peso contenuti, autonomia fino a una settimana senza particolari controindicazioni e display monocromatico o al limite con una ridotta scala di grigi. Tra i più noti nel settore, il Garmin vivofit 4. Il prezzo in questi casi deve restare sotto i cento euro. Tra i vantaggi, la maggiore praticità di indossarli anche di notte per chi vuole sfruttare anche il monitoraggio del sonno.

Questione di cuore

Al livello superiore, si aggiunge la lettura della frequenza cardiaca, con relativa analisi avanzata nell’app. L’opzione, mette a disposizione un maggior supporto per chi fa una pratica sportiva di base, con la possibilità di seguire programmi. I costi salgono, anche se nel caso di uno dei modelli più gettonati il Fitbit Alta HR si resta comunque sotto i cento auro

Al di sopra, la differenza è marcata soprattutto da schermi di maggiore misura, display a colori e una scelta tra app aggiuntive e opzioni di configurazione, compreso il quadrante.

In questo caso, il costo va sicuramente sopra i cento euro, anche fino a 150 euro, ottenendo in cambio però anche qualche dettaglio più curato sul design, come finiture in metallo. Se Xiaomi è il marchio paladino delle versioni mirata al rapporto qualità/prezzo, Garmin resta ancorata al vaore del proprio nome, rappresentate al meglio dal vívosmart 4. Fitbit invece, con il Charge 3 ha da poco rinnovato la scommessa su uno dei prodotti di punta.

La saturazione che verrà

In questa fascia di prodotti, è infine sempre più la regola vedere inserito un sensore misurare i livelli di saturazione di ossigeno nel sangue. sia di giorno sia durante la notte.

Funzione potenzialmente utile per aiutare a prevenire di salute, è importante sottolineare come in realtà sia ancora il sensore non sia attivo sui modelli venduti in Europa. Per poterlo usare infatti, serve una certificazione la cui procedura è ancora lontana dall’essere completata.

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