Sicurezza mobile, quasi sconosciuta che fa più danni di quanto potrebbe

Sicurezza mobile, quasi sconosciuta che fa più danni di quanto potrebbe

Migliora il livello di attenzione, anche se si scaricano e si usano app ancora con troppa superficialità

Trascinati dall’entusiasmo per la novità, troppo spesso ci si dimentica di come smartphone, tablet, smartwatch e ogni altri dispositivo indossabile rappresenti anche un potenziale rischio per la sicurezza dei propri dati. Non solo quelli contenuti all’interno, ma anche e soprattutto quelli memorizzati in ogni dispositivo connesso alla rete. Non sono infatti rari casi di intere reti domestiche violate attraverso una console o un semplice braccialetto smart.

dicurezza mobile, furto di dati

Finalmente però, Kaspersky Lab sta osservando una presa di coscienza da parte degli utenti, spesso scottati da brutte esperienze. Ormai infatti, sono in tanti a temere che le app installate sui propri dispositivi possano essere in grado di rintracciarli, di osservare cosa stiano facendo o di condividerne i dati all’insaputa.

In un recente sondaggio, l’azienda ha rilevato come il 60,2% delle persone non si senta a proprio agio nel condividere informazioni sulla propria posizione con i siti Web e le applicazioni, una percentuale in aumento rispetto a quanto rilevato nel 2016 (all’epoca pari al 50,6%).

Inoltre, quasi la metà degli utenti (il 50,3%) dichiara una certa preoccupazione per la possibilità che qualcuno possa osservare tutte le attività fatte o i contenuti visti sui propri device. Una percentuale simile, il 51,2%, dichiara di aver paura del fatto che qualcuno possa rintracciarli usando le informazioni di geolocalizzazione.

Apple watch uomo buio

Preoccupazioni fondate. Gli esperti di Kaspersky Lab hanno scoperto infatti come le app non solo possano aver accesso a un’enorme quantità di dati (anche di una certa importanza, come la posizione di un utente, le informazioni circa i suoi contatti, le sue attività e molto altro), ma spesso lavorano in background all’insaputa degli utenti stessi. Secondo la ricerca globale dal titolo My precious data, l’83% delle app Android ha accesso ai dati sensibili dei proprietari e il 96% può essere avviato senza alcun consenso. Queste preoccupazioni possono comunque essere evitate adottando alcune semplici misure di sicurezza.

Nonostante tutto questo, le persone non prestano abbastanza attenzione alla sicurezza dei propri dati o alle misure per tutelare la propria privacy. Bastano infatti pochi  accorgimenti per usare i rpopri dispositivi preferiti senza timori. Il 35,3% degli utenti coinvolti dal sondaggio ammette infatti di non controllare le autorizzazioni delle app preinstallate sui propri dispositivi Android e iOS. Il 10,6% di loro dichiara di non effettuare il controllo nel corso del download o dell’installazione di nuove app. Per questo gli utenti, pur essendo sempre più preoccupati, restano comunque senza protezione rispetto alla possibile perdita dei propri dati.

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