Dopo gli smartphone i pagamenti, Samsung Pay rilancia la sfida a Apple

Dopo gli smartphone i pagamenti, Samsung Pay rilancia la sfida a Apple

Maggiore copertura, zero commissioni e maggiore versatilità le armi per vincere una partita cruciale

Con l’ingresso di Samsung, la sfida per i pagamenti elettronici entra in una nuova fase. Oltre alla prevedibile spinta nella vendita di dispositivi indossabili, ora la partita vede la presenza in campo di tutti i principali protagonisti sia del settore IT sia della parte finanziaria.

A circa dieci mesi dal lancio di Apple Pay in Italia infatti, ora anche Samsung Pay consente di pagare dal proprio smartphone e acquistare in qualsiasi esercizio commerciale dove sia già possibile pagare con le carte di credito, di debito o prepagate. Una differenza sostanziale è però non limitarsi ad adottare la tecnologia NFC (Near Field Communication, quella più comune sfruttata finora. L’integrazione anche della più recente soluzione MST (Magnetic Secure Transmission) permette di  funzionare con molti più terminali di pagamento, anche quelli non ancora aggiornati per il contactless.  L’Italia è la ventiduesima nazione in cui il servizio sarà attivo, la sesta in Europa.

Ed è proprio ad Apple Pay che Samsung Pay lancia la sfida sul mercato pagamenti. A differenza di questa però, Samsung ha scelto fin da subito di partire con tutte le principali banche italiane. Inoltre, mentre Apple chiede alle banche associate una provvigione per ogni transazione (inferiore allo 0,15%), Samsung propone un modello di partnership senza percentuale.

Per utilizzare Samsung Pay è necessario essere in possesso di uno smartphone Samsung compatibile (per ora: Galaxy Note 8, S8 e S8+, A8, S7 e S7edge, Galaxy A5 2016-2017 e tra qualche settimana anche sugli S9 ed S9+) e una carta di pagamento appartenente ai circuiti bancari abilitati. Una volta attivato il servizio, per il pagamento basta far scorrere il dito dal basso verso l’alto sul display dello smartphone e avvicinare il dispositivo al POS dopo aver autorizzato la transazione con la scansione della propria impronta digitale o dell’iride (o l’inserimento di un PIN).

Secondo l’analisi offerta dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, il lancio di Samsung Pay arriva in Italia dopo un 2017 in cui si sono registrati i primi numeri significativi riguardo i pagamenti in negozio attraverso lo smartphone. Ammontano infatti a oltre 70 milioni di euro  le vendite tramite smartphone all’interno dei negozi, in netta crescita rispetto ai 10 milioni scarsi del 2016, da circa 500mila utenti che hanno pagato almeno una volta con un servizio di Mobile Proximity Payment.

La sensazione degli analisti è dell’inizio di una crescita esponenziale. Tra le componenti che hanno contribuito a questa crescita viene inquadrato l’arrivo di Apple Pay e della relativa portata mediatica. Samsung ha l’opportunità di dare un’ulteriore accelerata al settore, forte anche del 35% degli utenti smartphone che possiede uno dei suoi device: numeri più che interessanti per giocare un’ottima partita.

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