Per la gioia di Fossil e Nokia, nel futuro degli smartwatch c’è tanto ibrido

Per la gioia di Fossil e Nokia, nel futuro degli smartwatch c’è tanto ibrido

Lo studio Juniper Research promuove le strategie dei marchi attenti ai modelli più richiesti

A pochi giorni dalla vera e proprio indigestione di tecnologia del CES, un studio Juniper Research rivela aspetti per nulla scontati sul futuro nel mondo smartwatch. Chi vedeva prospettive strettamente rivolte al digitale quando entra in gioco la tecnologia, secondo gli analisti dovrà ricredersi.

Nei prossimi cinque anni infatti, il mercato sarà occupato per almeno il 50% dai modelli ibridi. Vale a dire quelli con le tradizionali lancette abbinate a funzionalità invece digitali. Per esempio, il Nokia Steel o il Fossil Q. In cifre, in un settore destinato a raggiungere le 80 milioni di unità vendute entro il 2022  rispetto ai 14 milioni di pezzi del 2017, con una crescita del 460%. Molto più dei modelli completamente digitali. Apple Watch, Fitbit Ionic e tutti gli altri concorrenti si disputeranno invece una crescita più contenuta, per quanto importante, del 160%.

D’altra parte, secondo lo studio Smartwatches: Trends, Vendor Strategies & Forecasts 2018-2022, proprio in quest’ultimo dato Juniper individua la ragione dell’abbandono da parte di marchi importanti registrato negli ultimi mesi, a partire da Motorola, Huawei e Sony. Per chi intende invece proseguire la sfida, la via migliore è la specializzazione, come sta insegnato la crescita di consensi nel mondo fitness. Oltre alle stesse Apple e Fitbit, una strada battuta con crescente convinzione anche da Casio e Samsung in prima fila.

Tuttavia, emerge una discrepanza tra dati di vendita e strategie dei produttori. I modelli ibridi riscuotono da questo punto di vista un’attenzione limitata. A parte Fossil, le cui vendite entro il 2020 sono stimate in sei milioni di unità, il resto del panorama si presenta povero di nuove proposte.

Tra le possibili ragioni individuate da Juniper, la marcata tendenza verso una ricerca forsennata del caso utente, nei settori più disparati. Quasi un tentativo di abbinare l’immagine di un testimonial nel mondo dello sport o dell’avventura a ciascun modello presentato.

Dal punto di vista della tecnologia infine, il GPS è destinato a guadagnare sempre maggiori spazi, arrivando a essere presente almeno in un nuovo modello su due. Prospettive invece meno brillanti per la connettività NFC, destinata a livelli di crescita inferiori. La ragione principale, l’utilizzo ancora troppo vincolato alle funzioni selezionate dai singoli produttori, senza una base comune di applicazioni.

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