Alla faccia delle novità, iPhone X si candida a simbolo della nuova era Apple
Nella giornata del protagonista indiscusso e la novità FaceID, spazio anche Watch e iPhone 8
L’ondata di anticipazioni sui nuovi annunci Apple ha certamente tolto parte del fascino e dell’emozione al primo evento ufficiale all’interno del nuovo Apple’s Park intitolato a Steve Jobs. Tra conferme totali o parziali, la giornata resterà comunque una di quelle da ricordare per un certo tempo. Anche solo per capire se e quanto le nuove sfide Apple raccoglieranno successo. Un buon numero di incrollabili estimatori pronti a mettersi in fila per ore pur di essere tra i primi ad aggiudicarsi i nuovi iPhone e Watch non mancherà di certo. Tutto da confermare invece, il successo nel lungo periodo e soprattutto la tanto auspicata nuova svolta del mercato.
Per quanto in certi momenti apparso eccessivamente diluito, il lungo evento non ha tradito le attese. Se nell’occasione iPhone 8 si è ritrovato quasi relegato al ruolo di comprimario, iPhone X non nasconde ambizioni di ricalcare i fasti dei grandi successi del passato Apple.
Per arrivare a questo annuncio però, è stato necessario passare per una serie di altre novità. A partire da Watch Serie 3. Rinnovato come prevedibile a partire dal processore, si propone in due versioni. Una più standard senza GPS e vincolata allo smartphone e la seconda invece decisamente più interessante. Apple Watch Series 3 (GPS + Cellular) presenta in effetti diversi aspetti innovativi. La connessione LTE e UMTS si attiva in modo automatico quando viene a mancare la presenza di iPhone. Diventa così possibile gestire chiamate in modo autonomo, con lo stesso numero del telefono e una eSIM. Dal punto di vista tecnico, interessante l’accorgimento di utilizzare il display come antenna integrata. Nella importante sfida per le applicazioni al mondo fitness inoltre, più del restyling dell’app, si distingue la presenza di un altimetro barometrico, in favore di una maggiore affidabilità dei dati.
Per certi aspetti, degno di attenzione anche il sistema di ricarica wireless, condiviso con gli altri prodotti Apple. Non tanto per la novità in sè, quanto per la prospettiva auspicata di vederli installati come punti standard nei luoghi pubblici, grazie alla versatilità e al potenziale richiamo di utenti anche negli esercizi commerciali.
Il protagonista più atteso restava però iPhone X, la svolta legata al decennale, nella quale gli effetti speciali non si sono risparmiati. Nonostante la grande enfasi e la generosità negli aggettivi, la sensazione non è di vera e propria rivoluzione.
Più del design con display arrotondato perfettamente integrato alla cassa, l’attesa era tutta per FaceID, il riconoscimento facciale secondo Apple, con svariate applicazioni. Reso possibile grazie alla potenza offerta dal processore A11 Bionic, la rivoluzione è tutta nella parte superiore del display Super Retina da 5,8″. Più dell’assenza del pulsante home sostituito da vari tracciamenti sullo schermo, è infatti qua che si concentra l’attenzione per capirne le effettive potenzialità
Il sistema composto da fotocamera standard, fotocamera infrarossi, sensore di presenza, proiettore luminoso e a infrarossi, legge e riconosce il volto dell’utente analizzando 40mila punti. Nella dimostrazione dal vivo, non tutto è andato per il meglio, con qualche difficoltà nel riconoscere il volto di Craig Federighi. Tuttavia, l’entusiasmo in sala non è mancato quando l’operazione è riuscita. In pratica, mettendosi di fronte all’iPhone X, questo si sblocca da solo. Facile prevedere come, per quanto i vantaggi rispetto al segno o al PIN siano tutti da valutare, la funzione provocherà un’ondata di gestualità molto accentuata in pubblico da parte di chi sarà disposto investire almeno un migliaio di euro nello smartphone.
Per i più tecnici, certamente più interessante il debutto della tecnologia neurale su un prodotto di massa. Per tutti gli altri, diverse altre prospettive. Limitare infatti le potenzialità della funzione biometrica allo sblocco risulterebbe decisamente limitato. Due le più rilevanti. Utile il collegamento a Pay, anche se tutto da valutare sul piano pratico. Come infatti i miglioramenti sulla parte foto e video promettono qualità a livello professionale, è da vedere se l’utente sia in grado di raggiungere i risultati delle immagini e video dimostrativi. Di solito questo non avviene, anche va riconosciuto a Apple il merito di aver lavorato ancora di più sulla semplicità.
Dove invece c’è da aspettarsi il vero successo di FaceID è sulla parte certamente più volubile. Non è da escludere però, sia proprio la strada studiata da Apple per favorirne la dimestichezza e quindi la diffusione.
Animoji si candida infatti a vero protagonista della serata. In pratica, la versione personalizzata e animata degli emoji, o faccine che dir si voglia. Dall’analisi di 40 muscoli facciali è possibile registrare una sorta di messaggio video o inviare un’animazione dove il proprio volto viene sostituito da un animale o un’altra figura a scelta.
Se, come possibile, questo sarà il vero successo di iPhone X, forse è il caso che dalle parti di Cupertino qualcuno inizi a farsi delle domande sul futuro dell’azienda come si è affermata sul mercato in questi anni.