Strava ci ripensa, Garmin non fa una piega, lite risolta
Così come all’improvviso l’aveva presentata, Strava ritira la denuncia contro Garmin e tutto torna tranquillo, o quasi
Molto prima del previsto, la disputa tra Strava e Garmin arriva a fine corsa. All’improvviso, tutta la rabbia mostrata dal social network nei confronti del produttore di smartwatch e ciclocomputer con l’accusa di aver palesemente copiato Heatmap e Live Segment, si è praticamente dissolta.
Per i tantissimi utenti di entrambi i popolari marchi, un sospiro di sollievo dopo la prospettiva scomoda di perdere la sincronizzazione automatica e dover procedere a caricare manualmente i dati dopo ogni attività.

Segnale di maturità o passo indietro, conta il risultato
La decisione è frutto di un passo indietro di Strava, con la scelta per nulla scontata dopo tre settimane di scontro duro, di ritirare la denuncia. Sfociata addirittura nella richiesta di bloccare la vendita dei dispositivi abilitati a tali funzioni.
Una decisione unilaterale solo in parte, perché anche Garmin ci aveva messo del proprio nell’alimentare la disputa, chiedendo l’inserimento di un logo in ogni attività registrata con un proprio smartwatch, considerando insufficiente marchio e modello già indicati da tempo.
Dal punto di vista Strava, una sorta di pubblicità forzata, in un social network da sempre costruito anche intorno al principio di massimo rispetto e trasparenza nel trattare i dati personali. Curiosamente però, un aspetto escluso dalle questioni legali.

L’utente torna protagonista
Da qui, una certa confusione tra le rispettive community, sulla situazione reale e sul senso di tutta questa situazione. Un intervento poco apprezzato di Matt Salazar, CPO di Strava, dove si ventilava appunto la fine della sincronizzazione automatica, non è stato accolto al meglio e di fronte alla prospettiva di perdere utenti, il buon senso sembra tornare ad avere la meglio.
Per il momento quindi, tutto torna a essere tranquillo. Anche se probabilmente a denti stretti, Stava e Garmin continueranno a operare in simbiosi, nell’interesse di entrambi. Mantenendo le proprie posizioni e la propria immagine.
Con l’assenza di qualsiasi commento pubblico, il produttore di smartwatch e ciclocomputer mostra di voler ribadire la propria posizione autoritaria nel settore e la libertà di agire come gli pare. Dal canto suo, il social network alla fine prova a confermarsi più vicino agli appassionati di sport e attento alle loro esigenze.
Pubblicato il 24/10/2025