Apple Watch guarda alla sicurezza in piscina

Apple Watch guarda alla sicurezza in piscina






Un brevetto descrive la possibilità per Apple Watch di rilevare situazioni anomale durante il nuoto e inviare una richiesta di soccorso

Tra i programmi futuri di Apple per Watch c’è una novità sicuramente interessante e decisamente insolita. L’azienda ha infatti presentato un brevetto per la sicurezza in acqua. Un potenziale passo avanti sul fronte tanto seguito della sicurezza fisica.

Se dalle intenzioni, e dal brevetto, si passerà ai fatti, lo smartwatch diventerà così anche una sorta di bagnino, pronto a cogliere i segnali di pericolo durante una nuotata e lanciare il relativo segnale di allarme.

Sicuri di nuotare

L’idea sfrutta in modo diverso i sensori già presenti in Apple Watch. Con l’attività nuoto attiva, i relativi movimenti vengono seguiti per individuare eventuali irregolarità riconducibili a potenziali situazioni di pericolo.

Non si parla solo di nuotare. L’attenzione è posta sull’inattività totale, non ammissibile in acqua, o su movimenti irregolari del braccio. Aspetto questo meno facile da riconoscere, ma sul quale la documentazione allegata al brevetto è piuttosto esauriente.

L’analisi viene eseguita direttamente a bordo di Watch. La combinazione tra il movimento del braccio su cui è indossato con alterazioni improvvise della frequenza cardiaca e il livello di ossigeno nel sangue, permettono, secondo la documentazione, di distinguere una reale situazione di pericolo da una serie di gesti volontari.

Raggio d’azione limitato

Bisogna però tenere in considerazione anche il rischio di falsi allarmi. Non è raro infatti dover fare i conti già ora con potenziali sintomi individuati da Apple Wtch in termini di aritmie, con relativo ricorso a un Pronto Soccorso, in realtà verificatisi del tutto infondati.

C’è poi un altro aspetto da considerare. Sulle versioni dello smartwatch prive di e-sim, la regola in Italia, la portata della funzione è ridotta a una piscina o a pochi metri da riva, il raggio d’azione del Bluetooth.

In ogni caso, resta interessante come Apple sia riuscita ancora una volta a esplorare una strada inedita grazie all’abilità dei propri ricercatori ma anche della capacità di pensare fuori dagli schemi.

Pubblicato il 16/4/2024

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