Dalla realtà virtuale alla realtà estesa, è un gioco di squadra

Dalla realtà virtuale alla realtà estesa, è un gioco di squadra






Più della realtà virtuale, a portare il metaverso fuori dalla palude sarà la realtà estesa, ma serve collaborazione

Al recente MWC 2023 di Barcellona non sono emerse particolari novità nel modo della realtà virtuale, come d’altra parte tra i wearable. L’occasione è stata però utile per un interessante confronto su una delle tecnologie al momento più promettenti, ma al tempo stesso in cerca di identità.

Più ancora della realtà virtuale, si preferisce in questo caso parlare di realtà estesa, vale a dire la combinazione di realtà virtuale, totalmente artificiale, con la realtà aumentata, aggiungendo elementi ricostruiti alla scena reale. Nel primo caso il riferimento è in genere ai visori, mentre il secondo chiama in causa gli smartglasses.

Sulla spinta emotiva del metaverso, al momento su basi molto più economiche rispetto a una fruibilità effettiva della tecnologia, di realtà virtuale ed estesa se ne sente parlare spesso. La realtà vera però è ben diversa.

Realtà virtuale tutta da scoprire e da capire

Di fatto, a fronte di dispositivi in genere molto costosi, manca una concreta prospettiva di poterli sfruttare. In pratica, mancano le applicazioni e soprattutto, applicazioni in grado di catturare l’attenzione diffusa e trasformarsi in tendenza, stimolando la concorrenza. Più o meno quanto ha fatto a suo tempo Facebook con i social network.

C’è però un altro punto importante, al momento sottovalutato. Proprio perché mancano applicazioni realmente popolari per il metaverso, non si è ancora presentato il nodo della connettività. Banda larga o 5G, di fronte a un’esplosione della richiesta, l’impatto potrebbe essere pesante. Più o meno come capita con lo streaming in occasione i certi eventi internazionali.

Della questione si è occupato Leo Gebbie su CSS Insight. Al MWC 2023 l’autore ne ha approfittato per interrogare al riguardo i principali operatori di telecomunicazioni. Per quanto riguarda nomi del calibro di China Mobile, Deutsche Telekom, KDDI, NTT Qonoq, Orange, Telefonica, T-Mobile, Verizon e Vodafone, in realtà la percezione del problema non manca.

Alla realtà estesa serve un 5G diffuso

Tutti hanno confermato di essere al corrente della situazione e di essere pronti a gestirla. Anche perché, le prospettive di guadagni restano comunque elevate, e farsi trovare pronti al momento giusto sarà imprescindibile.

Per assecondare la crescita della realtà estesa, fondamentale sarà la diffusione del 5G, chiamato a diventare capillare e a garantire prestazioni adeguate. Solo in questo modo si riuscirà a uscire dal circolo comunque ristretto della realtà virtuale, per forza di cose in ambienti chiusi e spaziare invece con opportunità ben più importanti. Basti pensare per esempio, alla possibilità di connettere degli smartglasses e condividere la vista di un panorama o di uno scenario, o interagire con altri utenti.

Qualcosa di simile oggi accade già nel mondo dell’assistenza remota, ma in ambiti molto circoscritti, con costi elevati. Per questo è importante l’impegno congiunto di produttori, sviluppatori e operatori di TLC alla ricerca di una soluzione condivisa, nell’interesse di tutti.

Chi fino  oggi ha provato a muoversi per conto proprio, la stessa Meta insegna, non ha fatto molta strada. Basti pensare alla veloce parabola dei Google Glass.

Pubblicato il 28/2/2023


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