Tutti, o quasi, pronti a usare il riconoscimento vocale
![Tutti, o quasi, pronti a usare il riconoscimento vocale](https://i0.wp.com/www.wearnews.it/wp-content/uploads/2019/11/ford-interno-display.jpg?fit=800%2C445&ssl=1)
Nel giro di tre anni l’assistente vocale sarà la regola sulle autovetture. Perche siano usati serve però maggiore attenzione all’affidabilità
Piaccia o no, il riconoscimento vocale è destinato a diventare parte integrante delle abitudini quotidiane. Soprattutto, quando si è alla guida di una autovettura. Anche per i più diffidenti, tanto vale allora provare a capire a fondo la situazione da subito.
Un aiuto arriva da un rapporto del Capgemini Research Institute, pronto prima di tutto a confermare proprio come il 95% degli automobilisti utilizzerà un assistente vocale entro i prossimi tre anni. A condizione però, che i produttori siano pronti a fornire strumenti e tecnologie adeguate.
Voice on the go: How can auto manufacturers provide a superior in-car voice experience, analizza l’adozione da parte dei consumatori di assistenti con riconoscimento vocale in auto e le loro aspettative. Tra i vari aspetti il report rileva al infatti come il settore giudichi le attuali prestazioni degli assistenti vocali più positivamente rispetto alle reali sensazioni degli utenti.
![](https://i0.wp.com/www.wearnews.it/wp-content/uploads/2019/11/cap-gemini-controllo-vocale.jpg?resize=640%2C356)
L’utente parla, l’azienda ascolta poco
Quasi la metà (49%) degli intervistati afferma di utilizzare gli assistenti vocali all’interno dei veicoli per svolgere numerose attività. In futuro, si prevede di salire fino al 73%. Attualmente il 77% utilizza i comandi vocali per riprodurre musica e controllare le indicazioni stradali (misura destinata a salire all’85%), il 46% prenota gli appuntamenti per la manutenzione al proprio veicolo (in futuro il 74%) e il 45% lo utilizza per servizi specifici, come ordinare cibo a domicilio (in futuro il 72%).
Nei prossimi tre anni il 95% prevede di sfruttare il riconoscimento vocale in auto per reperire informazioni, e il 54% afferma che in futuro utilizzerà “sempre” questa tecnologia.
I problemi iniziano quando si affronta la realtà, a partire dai sistemi vocali di interfaccia. Solo il 28% degli intervistati infatti l’ha definita ottima, mentre il 59% concorda sul fatto sulla necessità di miglioramenti .
![](https://i0.wp.com/www.wearnews.it/wp-content/uploads/2019/11/mercedes-display.jpeg?resize=640%2C356)
Affidabilità ed empatia i punti deboli
Una netta maggioranza ritiene sia necessario migliorare le prestazioni del riconoscimento vocale, da integrare con i sistemi di controllo della temperatura (63%), fornire riscontri o presentare reclami (61%), ordinare servizi di mobilità specifici (60%) e prenotare appuntamenti per la manutenzione del veicolo (60%).
Dal canto loro, le case automobilistiche, sono chiamate anche ad affrontare le preoccupazioni relative alla privacy e alla sicurezza dei dati Il 50% ha affermato di non avere fiducia negli assistenti vocali per quanto riguarda la gestione dei dati personali, mentre il 48% li considera troppo invadenti, alla ricerca immotivata di informazioni personali.
Chi seguirà queste indicazioni e saprà tradurle in pratica, potrà contare su benefici importanti. Qualità degli assistenti vocali e capacità di coinvolgere gli utenti potranno infatti tradursi in un incremento dei ricavi.
![](https://i0.wp.com/www.wearnews.it/wp-content/uploads/2019/11/ford-interno-volante.jpg?resize=640%2C356)
A livello globale, oltre un terzo dei consumatori (37%) ha dichiarato di essere disposto a pagare un extra o sottoscrivere un abbonamento mensile per un assistente vocale installato o integrato nella propria automobile, mentre il 48% ha affermato di poter prendere in considerazione in futuro questo tipo di servizio.
Messaggio recepito solo in parte. Se infatti il 72% dei produttori di considera qualità e coinvolgimento elementi chiave della strategia di business e di customer engagement dell’azienda, attualmente le opinioni di dirigenti e clienti non sono allineate per quanto riguarda le funzionalità degli assistenti vocali.
L’81% dei primi è convinto di comprendere le esigenze e le preferenze dei consumatori quando formulano suggerimenti, ma solo il 59% degli interessati condivide questa opinione.
C’è inoltre un divario tra la percentuale di dirigenti e consumatori sul ruolo dei diretti interessati nell’evoluzione del riconoscimento vocale, 84% dei dirigenti rispetto al 65% dei consumatori.