La scommessa Gen 5 su Wear OS intende durare a lungo

La scommessa Gen 5 su Wear OS intende durare a lungo

Il nuovo smartwatch targato Fossil conferma la fiducia nel sistema operativo Google, puntando su riconoscimento vocale e autonomia

Tra le novità di IFA 2019 nel mondo wearable, quasi tutte riconducibili agli smartwatch, spicca un interessante ritorno alla ribalta di Wear OS. A rilanciare ad alto livello dopo qualche tempo il sistema operativo Google è Fossil, con la prima uscita ufficiale di Gen 5.

Presentato in realtà a inizio agosto, il Gen 5 era di fatto chiamato a una prima verifica sul campo, con esiti tutto sommato soddisfacenti. Le sensazioni sollevate dal nuovo smartwatch Fossil sono infatti per lo più positive. Soprattutto, rafforzate da una ulteriore serie di varianti proposte, tra cui una interessante a marchio Puma.

Gen 5 resta però il perno di questa nuova fase della strategia Fossil. D’altra parte, da tempo fedele al sistema operativo wearable di Google. Gen 5 attinge infatti tra quanto di meglio possa offrire la tecnologia attuale, a partire dalla piattaforma Qualcomm Snapdragon Wear 310.  

Classica innovazione

Sul piano estetico, Gen 5 non azzarda più del necessario. Fossil conferma la predilezione per linee classiche rotonde, ispirate ai modelli tradizionali, confermate dai tre pulsanti sulla destra della cassa con diametro di 44 mm.

Sensazione destinata però a fermarsi qui. Perché all’interno la scommessa Wear OS viene giocata senza escludere alcuna potenzialità. A partire naturalmente dal riconoscimento vocale, sfida più recente nel mondo smartwatch e di fronte al quale acquista consistenza la decisione di puntare su Google. Unico punto delicato al riguardo, l’utilizzo dello speaker per le risposte e non solo del testo su display. Considerazione da tenere presente quando utilizzata in pubblico.

D’altra parte, Google mette in campo un altro potenziale fattore distintivo. Microfono e speaker integrati possono esser sfruttai per traduzioni istantanee, anche vocali. Funzione spesso affidata a costosi dispositivi dedicati.

Un altro aspetto importante, tutto questo non pregiudica affatto i possessori di iPhone dal guardare all’offerta Fossil. Lo sviluppo di un’app proprietaria allarga anche la porta del Gen 5 ai clienti Apple.

Occhio di riguardo all’autonomia

La configurazione prevede anche il GPS integrato. Come semre, in questi casi l’estensione delle funzionalità disponibili deve fare i conti con l’autonomia. In linea di massima, Fossil assicura la copertura giornaliera anche con registrazione di attività sportive.

In più però, ha sviluppato Extended Battery Mode. In pratica, una configuraizone ridotta all’essenziale, con rilevamento del battito cardiaco, notifiche e poco più, utili prolungare la durata della batteria a diversi giorni.

In situazioni di emergenza, si può arrivare addirittura al Time-Only Mode. In pratica, limitarsi a visualizzare data e ora. Alla prima occasione, sarà comunque possibile sfruttare la capacità dichiarata di ricarica fino all’80% in un’ora.

Nella media, se non oltre, la dotazione di memoria integrata. Al minimo sindacale di 1 GB di RAM infatti, Gen 5 affianca 8 GB di RAM, dove solitamente è raro vedere configurazioni oltre i 4 GB. Spazio fruibile prima di tutto per l’ascolto di musica in via indipendente dallo smartphone.

Ampi infine gli spazi di personalizzazione, con una serie di quadranti digitali tra i quali scegliere. Interessante anche il prezzo. Con un listino di 299 euro, Gen 5 resta allineato ai modelli con caratteristiche simili.

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