Per lo smartphone con gli anni contati, la minaccia è a portata di unghia
Nelle previsioni O2, un futuro dominato da visori, sensori sottocutanei e wearable
Per quanto a molti possa sembrare preoccupante, la prospettiva concreta di dover rinunciare allo smartphone nel giro di qualche decina di anni appartiene in realtà al naturale corso dell’evoluzione. Se le previsioni O2 raccolte nel più recente Future of Mobile Life Report si riveleranno esatte, nel 2049 gli attuali dispositivi da cui è difficile separarsi saranno sostituiti per intero da tecnologie wearable.
Redatto sotto la guida dell’esperto del settore Dr. Ian Pearson, lo studio prevede la presenza di una serie di sensori e piccoli componenti, anche sottopelle in prossimità delle terminazioni nervose, abbinate a visori dedicati, lenti a contatto intelligenti. Il tutto combinato per cambiare completamente le abitudini coprendo le funzionalità attuali degli smartphone e spingendosi oltre.
Uno scenario per certi versi inquietante, certamente esasperato, ma sicuramente con diversi tratti reali. D’altra parte, i dati parlano a favore del Dr. Pearson. Il 56% della popolazione inglese si dice già favorevole ad accettare l’impianto di chip sia quando si parla di aspetti materiali come controllo dei parametri vitali e accesso a edifici sia nei rapporti umani con le interazioni sociali, come per esempio nel caso di una stretta di mano a distanza. Decisamente meno romantica la prospettiva di affrontare un appuntamento di coppia muniti di visore e avere in ogni momento il controllo della situazione grazie ai parametri emotivi.
Nell’insieme, il 66% si dice comunque certo sulla possibilità della tecnologia di rendere più semplice la vita di tutti i giorni, con un 22% pronto a spengersi oltre, letteralmente non vedendo l’ora che questo accada.
Forse almeno in parte influenzato da film e telefilm di fantascienza, le previsioni vedono un 2049 dove si girerà per strada muniti di visore per la realtà aumentata, per sovrapporre la visione del percorso a trasmissioni TV o musica, oltre alle relative indicazioni. In ambito professionale, un passo deciso in avanti in favore degli eredi delle videoconferenze, con ambientazioni decisamente più realistiche e coinvolgenti, sempre grazie ai visori personali.
Più verosimile, e realistico, pensare invece a strumenti al servizio di chi attualmente vede la libertà di movimento limitata da questioni di salute. Nei casi in cui questo è dovuto alla necessità di un monitoraggio costante di alcuni parametri vitali, sensori e wearable offriranno maggiore libertà d’azione, garantendo comunque interventi rapidi in caso di necessità. Soprattutto però, l’utilità per tutti è in ottica di prevenzione, sviluppando le tecnologie oggi agli arbori di stimolo e controllo dell’attività fisica e dello stato di salute in generale, ma anche più semplicemente della postura.
Più futuristico di tutti però, appare un progetto già avviato da O2 in collaborazione con l’inventore Sean Miles e il marchio nel campo dell’estetica Nails Inc, per arrivare a proporre una sorta di unghie smart. Piccole protesi con tutti i crismi della moda, ma dotate di elettronica sufficiente a renderle veri e proprio auricolari completi di microfono gli altri componenti necessari per assolvere, o comunque affiancare, a buona parte delle funzioni di uno smartphone.