Molto più di semplici auricolari, LifeBEAM porta il personal trainer a portata d’orecchio

Molto più di semplici auricolari, LifeBEAM porta il personal trainer a portata d’orecchio

Raro concentrato di tecnologia, Vi fornisce indicazioni e massimo supporto per corsa e biciciletta

Per una gran parte di chi pratica corsa, pedala o cammina, l’accompagnamento musicale è ormai un’abitudine consolidata. Perchè allora non sfruttare tale strumento al posto di comprare un nuovo fitband o altre cose del genere, anche per tutto quanto riguarda il monitoraggio della prestazione? Una domanda all’apparenza banale, in realtà praticamente priva di riscontri sul mercato. Almeno, fino a quando LifeBEAM non ha iniziato a crederci sul serio. Il risulto non si è fatto attendere e si propone sotto le insegne di Vi, un nome tanto breve quanto è semplice il principio contenuto all’interno. Al tempo stesso, del tutto innovativo.

All’apparenza, niente di diverso da una comune coppia di auricolari per uso sportivo, quindi con tutti gli accorgimenti del caso, archetto da collo compreso. All’interno, una dotazione di tecnologia in grado di fare invidia a tutti i più moderni tracker e probabilmente anche qualcosa di più.

Per i progettisti americani, sfruttare una coppia di diffusori acustici e un microfono solo per ascoltare musica o parlare al telefono appariva estremamente riduttivo. Con l’aiuto della tecnologia, da uno strumento simile si può ottenere molto di più. A partire da una sorta di personal trainer, pronto a seguire passo passo la prestazione e fornire indicazioni e consigli. Chi non trova abbastanza stimolante correre o pedalare da solo, può quindi contare su una sorta di voce amica, da interrogare con comandi vocali sulla distanza coperta, sul livello della prestazione, sui progressi fatti dall’inizio della prima seduta o sull’allineamento a una tabella di marcia.

Partendo dalla relativa app Vi Fitness, pronta a integrasi con Apple Health, Google Fit, Spotify e Strava, si può però andare molto oltre. Come forse non tutti sanno, l’orecchio è anche un punto molto più affidabile rispetto al polso per il rilevamento di funzioni vitali a partire dalla frequenza cardiaca. Il piccolo capolavoro di ingegneria ha inoltre portato a integrare sensori capaci di indicare il ritmo migliore da tenere rispetto alle condizioni fisiche attuali, per esempio se sia necessario rallentare o ci si possa spingere oltre, sempre per via audio. La presenza di barometro, permette infine di fornire dati per niente scontati in un dispositivo del genere, ma molto utili a chi pratica sport, vale a dire, altitudine e pressione atmosferica.

A voler essere veramente pignoli, si potrebbe osservare la mancanza di un GPS, richiesta tuttavia oggettivamente impossibile da soddisfare al livello attuale della tecnologia, sia per dimensione sia per consumo di batteria. Considerato l’indispensabile abbinamento allo smartphone, sarebbe tuttavia anche un inutile doppione.

Per chi potrebbe osservare non esattamente competitivo il prezzo di 249 dollari, LifeBEAM replica invitando a chiedersi quanto costi un personal trainer. Soprattutto però, impegnandosi a sfruttare un hardware volutamente sovradimensionato rispetto alle potenzialità attuali, per garantire ampi margini di sviluppo. Oltre a nuovi programmi di allenamento o parla di relazione con dati nutrizionali, l’attenzione è già rivolta ad aree più insolite, a partire dal supporto alla meditazione.

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