Nella Giornata per il cuore, l’invito iHealth a non essere sotto pressione

Nella Giornata per il cuore, l’invito iHealth a non essere sotto pressione

Le malattie cardiovascolari, tra le quali infarto, scompenso e ictus, sono oggi la prima causa di morte e di invalidità a lungo termine. Ogni anno, causano oltre 17 milioni di morti  premature che si prevede saliranno a 23 milioni nel 2030. In Italia ben 127.000 donne e 98.000 uomini muoiono ogni anno per CVD, che rappresentano il 30% di tutti i decessi e colpiscono più dei tumori.

Elevati livelli di colesterolo e di zuccheri nel sangue, ipertensione, sedentarietà, alimentazione scorretta, fumo e stress concorrono nello sviluppo delle malattie cardiovascolari. L’alta pressione sanguigna è il fattore di rischio numero uno: è chiamata killer silenzioso, perché in genere non presenta sintomi di avvertimento e molte persone non si rendono conto di averla.

In occasione della Giornata Mondiale per il Cuore, iHealth desidera sottolineare come probabilmente non tutti sanno che i fattori di rischio sono spesso evitabili attraverso piccoli cambiamenti nello stile di vita, che possono fare una enorme differenza. Il primo importante passo verso la prevenzione è conoscere e tenere sotto controllo i propri parametri vitali. In questo senso, un grande aiuto viene dalla tecnologia, grazie a dispositivi medici per l’automonitoraggio di pressione, glicemia, peso, massa corporea. Leggeri, maneggevoli, semplici da utilizzare e affidabili nei risultati, questi dispositivi rendono gli utenti responsabili della propria salute e consentono così un notevole passo avanti nella prevenzione di malattie che colpiscono milioni di persone nel mondo.

Il contributo dell’azienda francese si materializza con una gamma completa di misuratori di pressione da polso e da braccio che si connettono allo smartphone. Attraverso l’app iHealth MyVitals, possono rivelarsi un alleato perfetto della salute. Diventa infatti possibile visualizzare i dati sotto forma di grafici, confrontare i risultati con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, trasmetterli ai familiari o al medico, esportare i dati sotto forma di report in PDF o tabelle di Excel.

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