Sempre belli come il sole, quando la notte è sotto controllo
Cosa si nasconde dietro la diffusione di braccialetti e orologi con lettura cardiaca e analisi del sonno
Spesso sottovalutato o relegato al ruolo di piacere da assaporare nel tempo libero, in realtà il sonno ricopre un ruolo fondamentale nel benessere quotidiano. A condizione di perseguire una buona regolarità e accompagnarlo a regole precise. Su queste convinzioni, e sui potenziali benefici di modificare le abitudini di vita, si è concentrata di recente l’attenzione dei produttori di smartwatch, fitband e altri prodotti simili. Combinando tecnologia in grado di rilevare la frequenza cardiaca al polso senza influire sui comportamenti naturali, elettronica a livello abbastanza sofisticato da integrare tali funzioni in dispositivi pratici e al tempo stesso eleganti, con un buon software, il risultato è una nicchia di mercato dove la sfida è appena iniziata.
Può quindi essere interessante cercare di capire meglio come funzionano questi apparecchi sempre più diffusi, e come ottenerne il meglio in termini di benefici. Nel caso di Fitbit, la funzione ribattezzata Fasi del sonno, utilizza i dati dell’accelerometro e la variabilità della frequenza cardiaca in combinazione con una serie di algoritmi sviluppati appositamente, con l’obiettivo di calcolare quanto tempo si trascorre ogni notte in veglia, in sonno profondo, leggero e REM. Tre fasi distinte del sonno, tutte ugualmente importanti.
In dettaglio, il sonno leggero si ripete più volte per tutta la notte ed è importante per la memoria, l’apprendimento e il recupero fisico. Per la maggior parte delle persone rappresenta il 50-60% della notte. Il sonno profondo favorisce invece un sano sistema immunitario, la crescita e la riparazione dei tessuti muscolari. In genere rappresenta il 10-25% della notte, in base all’età. Infine, il sonno REM è la fase in cui si sogna ed è importante per il recupero mentale e la formazione della memoria. In media, occupa il 20-25% della notte. Giunge alla fine ed è spesso la fase che più risente della diminuzione della durata del sonno. Completano il quadro, i periodi di veglia. Si verificano da 10 a 30 volte e nonostante quanto si possa credere, sono una componente normale del ciclo del sonno notturno.
Altro aspetto importante, ogni persona ha cicli del sonno diversi. Conoscerli meglio, permette di apportare modifiche al proprio stile di vita in termini di alimentazione, attività fisica, rilassamento prima di addormentarsi e mantenimento di un orario costante. Per esempio, se ci si sveglia ogni mattina sentendosi esausti nonostante si abbia apparentemente dormito abbastanza, forse la quantità di sonno profondo non è sufficiente.
L’interpretazione Fitbit di questi principi, è frutto di una prima fase di raccolta dati. Dall’attività di studio, è scaturita l’interfaccia dell’app collegata ai propri dispositivi con una serie di informazioni, abbinata a Consigli sul sonno, suggerimenti personalizzati per aiutare a migliorare il sonno.
Sono oltre 3 miliardi le notti di sonno registrate. Tra le indicazioni raccolte, la relazione tra il sonno, l’esercizio fisico, la dieta, il peso e la frequenza cardiaca. Numerosi utenti hanno avuto modo di appurare una correlazione tra il sonno e la corsa. Analizzando le ultime dieci registrazioni del sonno si è infatti dimostrato come nei giorni in cui si è andati a correre, il sonno riposante sia aumentato di venti minuti. Oppure, come la mancanza di sonno possa aumentare gli ormoni della fame. Quindi, una regola fondamentale per chi sta cercando di perdere peso, è dormire abbastanza.
Per capitalizzare al meglio queste informazioni però, bisogna poter contare anche su un aspetto meno scientifico ma altrettanto importante nel raggiungere l’obiettivo. I progettisti hanno quindi pensato di offrire spunti e approfondimenti personalizzati sulla base dei dati raccolti, per aiutare a rispettare un programma ideale e ottenere la migliore qualità del sonno. Per chi ha bisogno di spingersi ancora oltre nella ricerca di una motivazione, ci sono altre due possibilità. La prima, inseguire la serie di riconoscimenti, certamente virtuali ma pur sempre gratificanti, dispensati dal software. Altrimenti, per chi sente comunque l’esigenza di interazioni meno virtuali, una community dove scambiarsi esperienze e incoraggiarsi a vicenda.
Giuseppe Goglio