Superati i visori, per gli smartglasses obiettivo smartphone

Superati i visori, per gli smartglasses obiettivo smartphone

Segnali incoraggianti nelle vendite di smartglasses, a spese anche dei visori. Pronti a diventare alternativa, o complemento, agli smartphone

Nonostante le dichiarazioni di circostanza, e le innovazioni spesso presunte, il settore dei visori e della realtà virtuale in generale, non godono di ottima salute. Costi alti, praticità discutibile e un campo di applicazione molto limitato, ne fanno dispositivi per pochi.

D’altra parte, lo stesso non si può dire per gli smartglasses, i cui segnali di salute, per quanto deboli, iniziano a essere incoraggianti. Un mercato questo più recente, e al momento ancora più piccolo, dove è quindi più facile registrare una crescita, comunque apprezzabile.

Sono le conclusioni ricavate dalla più recente ricerca Counterpoint, riferita al primo semestre dell’anno. Dove per i visori si registra un calo del 14% nelle vendite, a fronte di un aumento del 50% per quanto riguarda invece gli smartglasses.

Scelta e prestazioni iniziano a fare la differenza

Più ancora delle novità Ray-Ban Meta, la spinta è al momento ancora riconducibile a marchi più specializzati, a partire da Xreal e RayNeo. La differenza nelle scelte però, al momento sembra più guidata dalla tecnologia. Quella più basilare Birthbath  è infatti protagonista nel 78% delle preferenze, mentre la più precisa, ma anche più costosa e recente, soluzione a guida d’onda raccoglie il 17% dei consensi. La differenza media di prezzo è indicata nel 27%.

Indicativamente, i prodotti Xreal e RayNeo, hanno costi di ingresso piuttosto contenuti, si parla di cifre intorno ai 380 euro. Al contrario, prodotti più sofisticati, con immagini più nitide e meglio definite, in modo uniforme anche lungo il perimetro, un settore guidato da tecnologie JBD, difficilmente si possono comrpare a meno di 600 euro.

Si tratta anche di smartglasses più curati nell’insieme. Con peso ridotto anche intorno ai 40 grammi, anche se spesso questo significa scendere a compromessi con speaker e ottiche, a volte del tutto assenti.

Smartglasses o smartphone, scelta presto possibile

L’aspetto forse più importante però, è probabilmente un altro. I segnali in arrivo dal settore iniziano finalmente a essere incoraggianti. Lontani i tempi dei Google Glass molto più fumo di arrosto, inizia a registrarsi un fermento interessante.

Oltre a nomi noti dalle nostre parti, a cominciare da Ray-Ban Meta, molte novità sono in arrivo dal fronte asiatico. Probabilmente, una buona parte non arriverà mai sui nostri mercati, ma il potenziale anche solo dei restanti è comunque alto, sia per qualità dei prodotti sia per i prezzi.

Per questo, le aspettative sono di chiudere il bilancio del secondo semestre 2025 con una tendenza al rialzo ancora più accentuata. Anche senza il contributo sempre ancora molto teorico di Apple Vision Pro. In ogni caso, una parte decisiva della sfida, si giocherà sulle applicazioni, ancora troppo lontane dal poter diventare standard e conquistare il grande pubblico. Se l’ipotesi di sostituire gli smartphone con smartglasses resta lontana, e al momento irraggiungibile, la prospettiva di poter presto scegliere è invece più concreta.

Pubblicato il 3/11/2025

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