Dove c’è crisi per gli smartwatch, non c’è Apple

Il calo nelle vendite di smartwatch in Europa e USA, Apple a parte, ampiamente compensato dalla forte crescita dell’India
Il primo storico rallentamento di inizio autunno non sembra aver lasciato particolari conseguenze sul mondo smartwatch. Il bilancio annuale resta al momento ampiamente positivo. Le soprese semmai, sono da ricercare sotto altri punti di vista.
Secondo l’analisi Counterpoint, Il terzo trimestre dell’anno si chiude infatti don una crescita del 30% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato comunque in linea con quelli precedenti, dove però emerge una curiosa novità. Il primo consumatore al mondo di questi wearable è diventata l’India, dove si registra una vera e propria impennata annuale del 171%.
In difficoltà invece per la prima volta la Cina, soprattutto per le politiche di chiusura legate al Covi-19, mentre anche l’Europa conferma i segnali di assestamento del mercato. In un contesto comunque positivo a livello globale, da sottolineare anche il maggiore interesse per i modelli più semplici.

Si abbassa il punto di ingresso nel mondo smartwatch
Una situazione in contrasto con le previsioni. A riscuotere maggiore interesse non sono infatti gli smartwatch più completi, quelli con un’offerta di app al di fuori del produttore, comunque in salita del 23%, quanto invece quelli più semplici, con pochi spazi di personalizzazione. Di conseguenza, anche più economici e grazie a questo capaci di crescere del 35%, soprattutto per l’apporto del mercato indiano, sia come produzione sia come acquisti.
D’altra parte, un segnale interessante di crescita per l’intero comparto wearable. Con buona probabilità, in futuro una potenziale spinta per guardare a modelli più sofisticati dopo un primo approccio. Anche perché il relativo valore di mercato resta ampiamente a favore dei grandi marchi, con un rapporto addirittura di dieci a uno.

Per Apple cambia poco
Niente di nuovo invece in casa Apple. Nel senso che tutto continua ad andare per il meglio. Il terzo trimestre dell’anno ha infatti registrato un ‘aumento del 48% nelle consegne di Watch. In particolare, Watch 8 è stato protagonista di oltre la metà degli acquisti.
A voler a tutti i costi cercare qualche segnale preoccupante, si può guardare al leggero calo di quota. Tra i modelli di fascia medio-alta, scesa dal 54% a poco più del 50%. Qualche analisi in più da parte di Apple può invece meritare la provenienza di questo dato, originato soprattutto in Nord America ed Europa.
Il Galaxy Watch 5 sembra aver fatto bene a Samsung. La crescita trimestrale è infatti del 62%. C’è comunque tanto da lavorare, perché la quota di mercato resta praticamente stabile e con il 22,3% molto lontana da Apple.
D’altra parte, anche a distanza di sicurezza dai diretti inseguitori. Nei dati Counterpoint non c’è traccia di Fitbit, mentre si distingue un terzetto piuttosto ravvicinato per volumi di vendita. Guidato con Amazfit al 7,15%, seguita da Huawei con il 6,4 e chiuso dal 4,5% di Garmin.
Per Huawei c’è da notare due cose. L’assenza totale dal mercato indiano e, nonostante questo,una crescita annuale del 65%. Per Garmin invece, tra i primi è praticamente l’unico marchio in linea con le prestazioni dell’anno precedente, anche se i ricavi sono comunque saliti dell’11%. Come fanno notare gli analisti, per effetto di un prezzo medio superiore anche all’intera offerta Apple.
Pubblicato il 9/12/2022