Tutta l’intelligenza Huawei al servizio dell’ambiziosa sfida Mate 10 Pro

Tutta l’intelligenza Huawei al servizio dell’ambiziosa sfida Mate 10 Pro

Parte la nuova sfida per il prestigio nel mondo smartphone, scommentendo su fotografia e traduzione istantanea

Dopo un periodo di attesa creata ad arte, con tempi tali da individuare il momento giusto per impedire di dover condividere la ribalta con i diretti rivali, anche per Huawei è arrivato il momento di rilanciare la sfida nel mondo smartphone, confermando la tendenza di dispositivi dove le funzioni voce sono ormai praticamente una commodity. Resi noti i progetti Apple, Samsung e le ambizioni Asus di inserirsi nella sfida a tre, a Mate 10 Pro l’azienda affida il compito di affrontare una sfida decisamente impegnativa sotto tutti i profili, a partire dall’ambizioso prezzo di 849 Euro.

Per giustificarlo, Huawei punta forte sull’intelligenza artificiale, in due contesti principali. Il primo, più scontato, a supporto della fotografia. Grazie al proseguimento della collaborazione con Leica, la doppia ottica posteriore si prende cura della la qualità delle immagini trasmesse a sensori da 12 MP, con stabilizzazione e diaframma f1.6. In pratica, quanto serve per scattare immagini il più possibile ferme anche in condizioni di scarsa luminosità. Soprattutto però, la scommessa ruota intorno alle funzioni Real Time Scene AI-powered e al riconoscimento degli oggetti. Sfruttando principi base di intelligenza artificiale, la lettura della scena imposta automaticamente le funzioni della fotocamera in base agli oggetti presenti. Per chi non ha troppa voglia di cimentarsi con le impostazioni della fotografia, una buona soluzione per scattare senza troppi problemi e ottener risultati soddisfacenti

Un ‘altra novità, decisamente meno vistosa ma probabilmente più efficace, affronta la sfida della traduzione istantanea. Sfruttando un algoritmo proprietario, e non quello standard Google Translate, inquadrando un testo, Mate 10 visualizza sul display da 6″ la versione nella lingua desiderata. Quella di origine invece, viene riconosciuta in automatico. Certamente efficace con scritte relativamente brevi, tutta da verificare l’utilità in situazioni più complesse, come per esempio pagine intere o brochure. Certamente, un’opzione interessante per l’uso quotidiano, a partire da un viaggio all’estero e relativi problemi con segnaletica, avvisi o menu.

Per ottenere il meglio da queste e altre funzionalità impegnative dal punto di vista computazionale, Huawei si affida al nuovo processore Kirin 970. Sul profilo estetico, si segue la linea di un corpo in vetro simmetricamente curvo su tutti e quattro i lati, per una presa ergonomica. Sul retro, una banda riflettente richiama l’attenzione sulla Leica Dual camera.

Come ormai accorgimento consolidato, anche nel caso del Mate 10 Pro, introdotto un sistema di gestione della batteria capace di interpretare il comportamento dell’utente e allocare di conseguenza le risorse per massimizzarne la durata.

Per chi volesse addirittura spingersi oltre il già importante investimento richiesto, esiste anche la possibilità di aggiudicarsi la versione Porsche Design Huawei Mate 10 con 6 GB di Ram e una memoria di 256 GB al prezzo record per la categoria di 1.395 euro.

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