Fitbit pronta a dare i numeri al servizio della prevenzione

I dati raccolti dagli utenti Fitbit possono essere messi al servizio della ricerca no profit per riconoscere i sintomi di malattie influenzali
Gli investimenti Fitbit di lunga data nel settore sanitario si sono improvvisamente rivelati lungimiranti. Di fronte all’emergenza coronavirus, essere partiti in anticipo con un lavoro di raccolta e analisi dei dati per definizione lungo e impegnativo, mette il produttore di smartwatch in prima fila su diversi fronti.
Non solo quello commerciale di lungo termine, ma anche quello più ravvicinato di contribuire attivamente alla ricerca. Anche se per ora l’attività resta confinata negli USA, i benefici dei risultati si presume saranno prontamente resi disponibili a tutti.
La partnership più importante di Fitbit è quella con The Scripps Research Translational Institute, attiva da tempo su progetti come il programma di ricerca All of Us e gli studi sulla variabilità del battito cardiaco.

L’unione dei dati fa la prevenzione
Scripps è una struttura di ricerca senza scopo di lucro impegnata nelle scienze biomediche. Nel 2017 è stata classificata al primo posto tra le istituzioni di ricerca più influenti al mondo.
I dati aggregati e resi anonimi su attività e battito cardiaco degli utenti Fitbit hanno contribuito a nuove opportunità e scoperte di ricerca scientifica.
Di recente, Scripps ha pubblicato sulla Lancet Digital Health uno studio quanto mai attuale intitolato “Sfruttare i dati dei dispositivi indossabili per migliorare il monitoraggio in tempo reale delle malattie simili all’influenza negli Stati Uniti: uno studio basato sulla popolazione”.
La ricerca ha dimostrato come i dati provenienti dai dispositivi indossabili migliorino significativamente la previsione dello stato attuale, del futuro prossimo e del passato recente di malattie simili all’influenza.
Lo studio ha permesso di verificare come l’utilizzo di dati sul battito cardiaco a riposo e di altri indicatori chiave della salute provenienti dai dispositivi indossabili abbiano il potenziale di migliorare l’osservazione e l’analisi dell’influenza in tempo reale.
L’intuizione potrebbe aiutare gli operatori sanitari a rispondere più rapidamente alle epidemie.

Condividere non costa nulla
Inoltre, sulla base dei risultati dello studio sull’influenza, Scripps ha sviluppato uno studio clinico basato su un’app dove gli adulti statunitensi possono decidere di condividere i dati raccolti dai propri wearable per aiutare gli scienziati dello Scripps Research Translational Institute ad approfondire l’insorgenza e la diffusione delle malattie virali.
Al riguardo, il più recente studio DETECT si collega ai dispositivi indossabili, Fitbit compresi naturalmente, per determinare se il monitoraggio delle variazioni di battito cardiaco, attività e sonno individuali possa fornire un’indicazione precoce di una malattia virale.
In questo modo, migliaia di persone potrebbero essere in grado di aiutare gli scienziati a individuare e rispondere meglio alle epidemie di malattie virali partecipando a DETECT.
Per farlo, non servirà praticamente fare nulla di nuovo. Basterà infatti dovranno indossare il proprio dispositivo Fitbit con rilevazione del battito cardiaco e scegliere di condividerne i dati.