Lo smartwatch compagno ideale di una dieta

Lo smartwatch compagno ideale di una dieta






Al servizio delle consegne a domicilio, i dati su attività fisica e alimentazione di uno smartwatch aiutano a seguire una dieta

Dal conteggio dei passi alla frequenza cardiaca, per smartwatch e tracker il passaggio è stato relativamente breve. Allargando subito dopo il raggio d’azione ad analisi del sonno, valutazione dello stress, livello di ossigeno nel sangue, valore VO2 Max, e più di recente a temperatura e analisi dell’attività cardiaca. Finora i wearable hanno invece avuto poco a che fare con l’alimentazione. Una situazione destinata però a cambiare.

In realtà, praticamente tutte le app collegate ai wearable hanno uno spazio dedicato al diario alimentare. Un’opzione però, da gestire manualmente, quindi di fatto poco utilizzata. Tuttavia, anche solo per estendere la portata del supporto alla salute in generale, le prospettive non mancano.

In un interessante articolo di Wearable, Kane McKenna, wearables analyst di CCS Insight, spiega come questo sarà uno dei prossimi terreni di sfida per il settore. A partire da una prospettiva per nulla scontata.

Per salute ma anche per solo per sport

Secondo l’analista, nel 10% degli utenti, la spinta all’acquisto di uno smartwatch è proprio la ricerca di un supporto per seguire una dieta. Anche solo per tracciare i progressi in combinazione all’attività fisica.

Questi dati raccolti in alcuni casi possono tornare utili alle imprese del settore alimentare e della ristorazione. Resi opportunamente anonimi, sono già stati messi a disposizione di alcune società di consegna a domicilio.

L’obiettivo è inserire nelle procedure di ordine del cibo suggerimenti in linea con il proprio profilo ed eventuali obiettivi di una particolare dieta. Non necessariamente solo per raggiungere un obiettivo di perdita di peso.

Per esempio, dopo una seduta di allentamento, è importante reintegrare anche le proteine. Combinare i dati di un’attività sportiva con quelli sulla salute aiuta a trovare il modo corretto per ordinare del cibo da farsi consegnare da un rider.

I rider, nuovi amici dei wearable

L’esperienza ancora non del tutto superata della pandemia, ha mostrato il ruolo importante della vendita di pasti con consegna a domicilio. Fino a oggi però, si tratta di un semplice servizio di trasporto. Il passo in più, e in Gran Bretagna c’è già l’interesse tra gli altri di Deliveroo e Uber Eats, sarà aggiungere un elemento di personalizzazione.

Un primo passo verso un servizio più completo. Combinando alle informazioni raccolte dai wearable anche quelle contenute in agenda, i suggerimenti per l’alimentazione possono tenere conto dell’avvicinarsi di una gara, o semplicemente di un pomeriggio intenso sul lavoro. Dal tipo di cibo più inicato, al promemoria per l’acquisto e la consegna di gel e barrette per la competizione, il servizio può rivelarsi utile sotto diversi aspetti.

 Dal punto di vista dei produttori, sempre alla ricerca di novità per differenziare i propri smartwatch, una motivazione in più nel perfezionare funzioni oggi poco affidabili, a partire dal livello di zuccheri nel sangue. Praticamente, l’anello di congiunzione mancante tra wearable e alimentazione.

Le premesse sul mercato non mancano. CSS Insight ha infatti rilevato come il 44% di chi ancora non utilizza uno smartwatch, prenderebbe in considerazione l’ipotesi se potesse rivelarsi un valido supporto nel seguire un dieta.

Pubblicato il 15/11/2022


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