La ripresa degli smartwatch riparte dall’india

La ripresa degli smartwatch riparte dall’india






Superato il primo periodo di calo nelle vendite, il mondo smartwatch riparte di slancio, con il dominio Apple messo in discussione dall’India

Almeno su scala globale, il recente periodo di difficoltà per il mondo wearable, il primo dalla nascita del mercato di massa, sembra già superato. In particolare, per quanto riguarda i dispositivi da polso, quindi per gran parte smartwatch, smartband e tracker, Canalys riporta dati incoraggianti. Nel secondo trimestre dell’anno infatti, la crescita registrata è del 6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Dal conteggio sono esclusi gli auricolari smart, oltre metà del settore, e gli altri dispositivi non da polso. Questo rende il segnale più interessante, pronto a smentire le voci di una potenziale saturazione o inizio dei un declino.

A uno smartwatch si chiede sempre di più

Interessante tuttavia analizzare i singoli settori, dove emergono alcune tendenze contrastati. Mentre il comparto smartwatch al momento è quello in migliore salute, tracker e fitband iniziano segnare il passo, arrivando a incidere per il 19% delle vendite complessive. Indice evidente di un consolidamento dell’utenza, dove anche i più prudenti, inizialmente orientati verso dispositivi più piccoli, semplici e meno costosi, si sposta convinto verso smartwatch completi, anche se restando nelle fasce di ingresso.

Importante però una precisazione. Dei 44 milioni di dispositivi venduti, la maggior parte si riferiscono all’India, dove la crescita locale è addirittura del 73%.

Più in generale, la tendenza del mercato va sempre più in direzione di modelli completi di funzioni, e di conseguenza più costosi. Un equilibrio però delicato, dove la disponibilità a investire cifre più grandi diminuisce rapidamente all’aumentare del prezzo. In pratica, si cerca la naturale evoluzione tecnologia a parità di costo.

Apple nel mirino degli indiani

Tutto questo si trova perfettamente riassunto nei dati riferiti ai produttori. Dove in testa rimane saldamente Apple, forte di una quota di mercato del 18%, frutto di nuovi Watch venduti per 8,1 milioni di unità. La notizia però, è un leggero calo annuale, sia di trecentomila smartwatch sia della quota, un anno prima al 21%.

Per il momento, poco di cui preoccuparsi, anche perché Xiaomi resta a distanza di sicurezza, perfettamente stabile con 4,8 milioni di prodotti consegnati e una quota stabile all’11%. Il marchio cinese deve semmai guardarsi alle spalle, con la rapida ascesa di Huawei, arrivata a coprire il 10% della domanda.

Le migliori prestazioni però, vanno appunto ai due principali marchi indiani. A partire da Noise, al momento con una quota dell’8%, praticamente raddoppiata nel giro di un anno. Poco meglio di Fire-Boltt, , subito dietro con il 7%. UN risultato raggiunto sostanzialmente in Patria, dal quale è facile intuire il potenziale tanto del mercato indiano quanto di un possibile ampliamento della strategia ai mercati stranieri.

Grazie anche a questo, le previsioni Canalys restano all’insegna dell’ottimismo. Il settore dei wearable da polso è infatti dato in crescita fino al 2027, al ritmo di 4,1% all’anno.

Pubblicato il 4/10/2023


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