La ricerca Samsung non dorme mai e vigila sull’apnea notturna

Una collaborazione tra Samsung e la Stanford University punta a individuare i segnali di apnea notturna e migliorare la prevenzione
In attesa di una stagione dei grandi annunci ancora lontana, per Apple e Samsung soprattutto, ma si spera sempre anche in un rilancio di Google più orientato a rivalutare il capitale Fitbit, la sfida nel mondo smartwatch al momento resta concentrata sulla ricerca, e sulla salute in particolare.
L’ultima mossa arriva da Samsung, dal cui accordo con l’Università di Stanford sono attesi risultati importanti sul fronte dell’apnea notturna.
Problema non sempre tenuto in considerazione a dovere, spesso addirittura ignorato dai diretti interessati, può rivelarsi invece piuttosto rischioso. La possibilità di rilevare per tempo i sintomi è quindi fondamentale.

Galaxy Watch guardiano notturno
È quanto si propone Samsung per migliorare le funzionalità dei propri smartwatch. Il lavoro con la facoltà di medicina dell’Università di Stanford è rivolto in particolare all’apnea ostruttiva del sonno, sfruttando sensori e algoritmo già approvati negli USA dalla Food and Drug Administration.
Lo studio congiunto è stato progettato per esplorare potenziali nuovi modi per migliorare ulteriormente la funzione Apnea Notturna, al fine di supportare la salute del sonno attraverso interventi tempestivi. In prospettiva, l’obiettivo è spingersi oltre, sfruttando la tecnologia AI per il monitoraggio quotidiano e la gestione dell’apnea notturna, offrendo strumenti efficaci per migliorare la salute del sonno.
L’interesse di Samsung per l’apnea notturna non è una novità. Apple ha iniziato da tempo a muoversi in questa direzione, e presto i rivali non hanno esitato a seguire la stessa strada. Al momento, l’azienda coreana è sicuramente tra i più quotati per competere sullo stesso livello.

Un passo importante verso la prevenzione
Si tratta di una funzione progettata per rilevare i segni di un’apnea ostruttiva del sonno da moderata a grave, sotto forma di interruzioni significative della respirazione in utenti adulti di 22 anni e più, per un periodo di monitoraggio di due notti.
Resta tuttavia rivolta soprattutto alla verifica iniziale del problema. Come le altre, anche la funzione Samsung infatti, non è indicata per gli utenti a cui sia stata precedentemente diagnosticata l’apnea notturna.
Non bisogna inoltre considerarla nturalmente come sostituto dei metodi tradizionali di diagnosi e trattamento forniti da un medico qualificato.
Pubblicato il 15/4/2025