Con lo smartwatch i buoni propositi durano più a lungo

Con lo smartwatch i buoni propositi durano più a lungo






Nella maggior parte dei casi, i buoni propositi di inzio anno vengono presto abbandonati. Uno smartwatch invece, è un prezioso alleato

L’inizio di un nuovo anno è immancabilmente il momento per una serie di buoni propositi. Tra questi, non può mancare la promessa di rimettersi in forma subito dopo l’ultima abbuffata delle feste. Nella maggior parte dei casi, promesse destinate a cadere nel dimenticatoio nel giro di poche settimane.

Addirittura, secondo una ricerca citata da Gadgets & Wearables, non si arriva alla fine di gennaio. Per la precisione, la linea di caduta è il terzo lunedì del mese, per il 2023 è il 17 gennaio. Solo una persona su cinque riesce a tenere fede ai buoni propositi almeno fino alla fine di febbraio, mentre uno su dieci raggiunge l’obiettivo prefissato a Capodanno.

Tuttavia, un maggiore esercizio fisico e una maggiore attenzione alle abitudini, non solo alimentari, restano pilastri per passare un anno in buona salute. In situazioni del genere, la possibilità di riuscirci aumenta se non si affronta da soli la sfida dei buoni propositi, e i wearable possono essere un primo compagno, sempre presente e fedele.

Cinque passi in compagnia dei wearable

Anche la funzione di stimolo più semplice, i diecimila passi al giorno o i novanta minuti di attività alla settimana, grazie al quadrante sempre a portata di vist,a alla fine producono sicuramente uno stimolo al movimento. Una sorta di invito all’autodisciplina, più seguito di quanto si possa pensare.

Inoltre, la possibilità di tenere traccia di ogni attività, anche una semplice passeggiata in città, e relativo registro, è uno stimolo continuo a porsi degli obiettivi e a migliorarli. Se poi si aggiunge il potere dei social network come Strava o Komoot, in questo caso al momento ancora indenne da contaminazioni negative, il confronto e il coinvolgimento di altre persone nella stessa situazione, la differenza tra usare o non usare uno smartwatch è evidente anche per gli effetti benefici sulla salute.

Arrivare però a cambiare abitudini e non aprire semplicemente un breve intermezzo non è facile. Per riuscirci meglio, si possono seguire alcune semplici indicazioni. Prima di tutto, essere realisti. Buoni propositi non significa fissare obiettivi impossibili da raggiungere, ma pensare a qualcosa più in linea con i propri gusti e il proprio potenziale. Credere di passare da domeniche al ristorante a una maratona nel giro di pochi mesi è garanzia di fallimento e delusione.

Gli stessi wearable sono ormai quasi sempre in grado di proporre piani di allenamento in base alle caratteristiche fisiche e ai gusti personali. Non vanno certo seguiti a tutti i costi, ma provare non costa nulla, anche perché con il passare del tempo e l’accumulo dei dati raccolti, i software saranno in grado di fornire indicazioni più precise.

Lo sforzo giusto al momento giusto

Inoltre, è importante tenere sempre sotto controllo il livello di stress. Una volta entrati nella mentalità dell’atleta , si corre infatti il rischio opposto, quello di voler strafare. A volte, rinunciare a un allenamento, o ridimensionarlo anche se cade di domenica, è più salutare di uno sforzo ai limiti delle proprie capacità, con il rischio di non raggiungere l’obiettivo prefissato e quindi aumentare la tensione invece di placarla.

Un’altra opportunità offerta dalle app di fitness, è la loro dinamicità. Per chi deve combinare lo sport con  lavoro e famiglia, difficile programmare gli impegni, ma anche i progressi. È quindi utile fare dei bilanci periodici dell’attività svolta e farsi consigliare se sia utile rimodulare impegni e obiettivi futuri.

In generale, è comunque preferibile seguire una politica dei piccoli passi. Per raggiungere traguardi destinati a durare nel tempo, non serve spremere il proprio fisico fin dal primo giorno. Per esempio, per arrivare a correre mezzora partendo da zero, bisogna mettere in programma tre impegni settimanali per quattro settimane, di intensità crescente.

Altre quattro settimane per arrivare a un’ora. Se le prime sedute possono apparire fin troppo semplici, non bisogna lasciarsi trarre in inganno. Alla fine il risultato sarà raggiunto più facilmente, e sarà ridotto il rischio di infortuni.

Infine, un consiglio sempre utile in situazioni del genere. A parte qualche eccezione, in genere i buoni propositi si mantengono meglio in compagnia. Non solo durante le sessioni, ma anche dal ritrovarsi qualche minuto prima dell’inizio per scambiarsi qualche parere, o solo chiacchiere, fino alle impressioni a termine fatica. Meglio ancora, se seduti intorno a un tavolo. Questa volta, sicuramente con maggiore serenità, e probabilmente un appetito più spontaneo.

Pubblicato il 2/1/2023

Foto di apertura: Fitbit


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